Saturday, March 29, 2008

La Wunderkammer di Patti Smith

Come preannunciato sono andato all'innaugurazione di Land 250.

Oramai ne sono convinto... la cultura é sinonimo di belle donne, attenzione non ho detto belle fighe, quelle le troverete alla voce: calcio e televisione oppure eventualmente sotto finanza. Con questa intro vi lascio vagamente intuire il tenore di questo post. Sì certo al vernissage ci sono andato per vedere la mostra, ma anche per vedere chi era invitato. Devo dire in tutta onestà che c'era veramente di tutto: eleganti, straccioni, studenti (pochi), belli, brutti, giovani, vecchi, vestiti casual, stravaganti, vestiti da sera, usciti dal lavoro... Oddio... poche scarpe da tennis e a mio parere anche poche persone con una reddita mensile inferiore ai 1500 neuri.
Tutta la mostra é nella penombra, al centro della sala due divani, tre poltrone e quattro tappetti. Tutti parecchio vecchi, sono sicuro che appartengono a P.S. Sparsi in giro una decina di schermi sospesi, due muri riempiti di disegni, gli altri con foto, qualche installazione minimal e diverse bacheche riempite dei più disparati cimeli. Si tratta proprio di una Camera delle meraviglie o Cabinet de curiosités.
(reportage alla tele..)

(la versione in inglese).
Strana, molto strana.. e la mostra e P.S. ... magari il termine più appropriato é singolare, però preferisco strana.. Opere realizzate tra il 1967 (anno in cui s'installa a NY e incontra Robert Mapplethorpe eccerto proprio quello che ha fatto quella foto di Louise Borgeois col 'cazzo' sottobraccio) ed oggi. Molte delle foto sono posteriori al 1995 (anno in cui perde il marito e il fratello..) quasi tutte fatte con una Polaroïd Land 250. Ci stanno le pantofole del suddetto R.M., il letto di Virginia Woolf, la macchina da scrivere di Hermann Hesse e pure le coperte di Rimbaud (grande fonte d'inspirazione).
Ma passiamo ad argomenti più faceti.. che le mostre non si raccontano, si vanno a vedere.. Ci sono due punti dolenti, uno sicuramente non voluto e l'altro probabilmente voluto...
Il primo riguarda la ventilazione e l'igiene personale della "bella gente", da un lato lo spazio inferiore della Fondazione Cartier non prevede un sistema d'areazione per 300/350 persone contemporaneamente, ma soprattutto non prende in considerazione questa strana abitudine dei ben-pensanti e non, di non lavarsi o lavarsi poco, se poi aggiungiamo il fatto che metà della gente tiene il cappotto per sudare meglio, siamo a cavallo!
Quindi vi lascio immaginare "l'atmosfera" o il clima se preferite. Subtropicale cazzo! Sembrava di essere in una palestra di una scuola media a Bogotà!
Il secondo rammarico viene dalla totale assenza di didascalie, commenti o spiegazioni. Figuriamoci le date... Ora, si trattasse solo di una mostra di dipinti ancora ce la si potrebbe fare, ma visto che ci sono foto, oggetti personali, filmati, documenti, pagine di diario, lettere manoscritte e altri oggetti di uso comune, magari un minimo di spiegazioni non avrebbero fatto male. Poi magari sono io che sono capra e che probabilmente se ci fosse stata una spiegazione non l'avrei letta.
Purtroppo o per fortuna non conosco abbastanza bene le facce della "gente che conta" in Francia (e men che meno in Italia), e quindi non saprei manco dirvi chi c'era. Però se vi può interessare, mentre facevo il giro della mostra, ad un certo punto mi sento un po' oppresso da un nugolo compatto di gente alla mia destra, per fortuna io continuo il mio percorso a sinistra, mi sposto e tempo un minuto e sono di nuovo schiacciato, poi c'é pure un un pirla che fa le foto col flash.. Al che l'illuminazione tardiva.. Ma che magari c'é un VIP? Ed in effetti guardo meglio la truppa compatta e al centro in un vuoto surreale -vista la concentrazione di persone- un'arzilla sessantenne di nome Patti Smith che fa tranquillamente da cicerone all'amico suo, Michael Stipe.
Alla fine sono (anche) queste le vere soddisfazioni nella vita.

Wednesday, March 26, 2008

Patti (Smith)

Senza chitarra né microfono, Patti Smith s'installa alla Fondazione Cartier con una selezione di disegni rari, di foto-collage e di filmati inediti (tra cui dei rari documenti di Robert Frank e Robert Mapplethorpe). "La regina ribelle di NY s'espone in maniera molto personale, ma senza mai svelare il suo intimo".. Staremo a vedere... Occasione inoltre per accedere alla biblioteca personale dell'artista, uno spazio della Libreria della Fondazione sarà dedicato alle sue scelte di lettura, dischi e film. A quanto pare va di moda... Perché ho visto la stessa idea proposta per Louise Bourgeois, e l'avevo trovata, nel complesso, alquanto interessante come scelta commerciale simil divulgativa..
Nel frattempo il sottoscritto ha un invito personale per il vernissage di domani sera, che per altro si presenta come un happening della madonna, che rischia di raggiungere i livelli di follia dell'innaugurazione della mostra su Yoko Ono «The Third Mind» 5 anni fa al Palais de Tokyo. E qui non si sa come ma in qualche modo ci si ricollega all'ultimo post del grande MGB aka Zio Gil.

Tuesday, March 25, 2008

Trash made in Stivale

Curiosando da Gelati Motel, sono finito su questo video:
Vorrei farvi notare un paio di passaggi memorabili..
"-Ma io voglio scopa'...
-No io non posso scopare, posso solo dare il culo mio caro..

-Ma dove cazzo l'hai trovata sta Ferrari?"

Al che Er Monnezza é duopo... Alla Pernacchia.

Per chi non lo conoscesse ancora... il Professor Kazzenbauer.

Saturday, March 22, 2008

The Wombats @ Trabendo, Paris

Giovedì sera ero al concerto dei Wombats... ed il Trabendo era pieno zeppo... Sono arrivato tranquillo tranquillo con mezz'ora di ritardo e stava suonando il gruppo di supporto.. Tali Cage the Elephant, dei ragazzini capelloni con la camicia a scacchi... Bravi e Divertenti.. si scatenato sul loro Punk Rock e riscaldano la sala già gremita.. notevole cover di Psycho Killer dei Talking Head... il cantante sull'ultimo pezzo ha pure fatto stage diving.. Da tener d'occhio, l'album non é ancora uscito.. Qui da The Music Slut un video ed un pezzo. Sito e MySp.
Nota di colore: Fantastico sticker sagomato (spilletta e flyer) con un grammofono che si transforma in labbra.
Prime dieci file riempite a blocco di ragazzine e (qualche) ragazzino emo semi-rocker... In girò però noto anche altre generazioni.. mezza fossa e primi gradini con gente nella fascia dei 20 (soprattutto donne), qualche 30enne arretrato verso il bar e la consolle, rasenti ai muri e sulla balconata diversi 40/50 sia uomini che donne... mi chiedo se siano tutti genitori... una buona parte sicuramente, gli altri addetti ai lavori di certo.. Dopo una pausa che rasenta il fastidio e i 40 minuti é il momento dei 3 di Liverpool ... Pieni d'energia e di buone intenzioni si lanciano in un concerto scatenato per non essere da meno dei loro apri-pista. Un po' così, ma con più luci strobo.
Non so perché ma tutti e tre mi ricordano qualche d'un altro.. Il cantante, Matthew Murphy, che si é preso sta chilata in faccia e in panza, che sembra il figlio illegittimo di Paul Giamatti, il batterista, Dan Haggis, che é il frutto dell'amore proibito tra Owen Wilson e Randall in Clerks, mentre il bassista, Pinuccio Jones, sembra Howard the Duck. Rapidi e circoncisi, spaccano la merda e trascinano la folla di liceali pre pasquali, però alle 10 hanno già finito, é anche vero che di album ne hanno solo uno e di per sé con canzoni corte... Tutti saltellano allegramente in giro, le tipelle cantano pure a squarcia gola, per una volta io mi trovo in zona temperata subito dietro la marmaglia e di fianco ad un paio di immancabili piloni da concerto (il pilone da concerto é quel tipo, di solito alto 185/190 metri, che passa tutto il concerto immobile, ogni tanto applaude e spesso e volentieri ha di fianco un amico identico o la sua fidanzata che l'ha trascinato a questo concerto).. Qualche fila davanti a me due impensabili ciccioni tatuati intorno ai 40 che sfidano le leggi fisiche sulla forza di gravità, pogando allegramente qua e là.. fanno scuola alla faccia dei 16enni.. Se guardate bene l'ultima foto, riuscirete ad intravedere il cranio rasato e il braccio tatuato di uno dei due irriducibili capi.. Ad un certo punto nella foga generale metto una mano al culo di una brunetta di fianco a me, si gira e scopro che non solo é minorenne, ma é pure un maschio.. allora per recuperare mi giro verso il di lui calvo padre coi baffi e me lo limono a manetta! Scherzo!! Si trattava della di lui madre! ah ah ah.. non va be' non é successo, ma sarebbe potuto accadere...
Mi sono proprio divertito, se vi capitano a tiro meritano entrambi i gruppi.


Questo video non é granché, anzi fa mezzo cacare, ma rende l'idea del delirio...

Thursday, March 20, 2008

Grande Schermo: The Darjeeling Limited

Non é possibile... il 2008 é decisamente una grande annata per il cinema... Ancora l'ennesimo gran film...
Tanto per capirci...
Jack: What did he say?
Peter: He said the train is lost.
Jack: How can a train be lost? It's on rails.

Il treno per il Darjeeling
(The Darjeeling Limited)
Un film di Wes Anderson. Non saprei da dove cominciare, troppe cose da dire, e troppe che non sarebbe il caso di dire per non togliervi lo squisito piacere di scoprirle da soli.. Non sto a farvela lunga sul simbolismo dei bagagli, sul viaggio visto come percorso d'iniziazione alla vita adulta, sulla ricerca di sè stessi, e tutti gli altri contenuti e motivazioni che si possono ritrovare in questo film..
Andiamo con ordine?
Naaaaaaaaa. Cominciamo dalla musica allora, supervisionata da qul mostro di Randall Poster, per la prima volta Wes non si affida a Mark Mothersbaugh per le musiche originali, ma principalmente utilizza le musiche del mitico cineasta e compositore indiano Satyajit Ray (a cui il film é dedicato), troviamo pure 3 pezzi dei Kinks e Play With Fire dei Rolling Stones, e persino Les Champs-Élysées di Joe Dassin, ma la vera chicca é "Where Do You Go To (My Lovely)" di Peter Sarstedt (cfr. riferimenti).
Peter Sarstedt, "Where Do You Go To (My Lovely)" [mp3]

Passiamo alle sublimi scenografie di Simona Migliotti, dai colori "indiani", ma a dir il vero anche andersoniani, ricche di motivi e oggetti minuziosamente scelti che vanno d'amore e d'accordo con la delicata fotografia ad opera del solito -per quanto riguarda i film di Anderson- Robert Yeoman. La raffinatezza ed il gusto per il dettaglio di Anderson investono anche i 3 identici vestiti grigi dei personaggi (suppongo disegnati e fatti su misura dalla pluripremiata costumista Milena Canonero) e il set di valigie disegnate da Marc Jacobs per Louis Vuitton. Ritorno un attimo sui completi in fresco di lana dei fratelli Whitman che mi hanno affascinato durante tutta la proiezione... stupendi, ne voglio uno anche io.. stesso taglio, ma tonalità diverse di grigio, due bottoni ed un passante sulla schiena, stesso discorso per le tre camicie, colori e bottoni diversi sullo stesso taglio.. La scena si ripete per un breve flashback versione in nero con cravatte diverse ed é quasi identica per quanto riguarda i due pyjamas forniti dal Darjeeling Limited, mentre il terzo fratello indossa un accappatoio del Hotel Chevalier. A questo proposito Hotel Chevalier é anche il prologo, o Parte Prima, di questo film, surreale come sempre, ci fa scoprire una Natalie Portman alquanto lanciata, la visione meriterebbe anche solo per la posa super glamour della Portman nacked with white socks. Forse sarebbe il caso di spendere due parole sul cast... Superbo cameo di Bill Murray ad inizio film.. (Wes Anderson voleva il suo Karl Malden delle pubblicità Amex, e l'ha avuto..) e rapida presenza finale d'Anjelica Huston nel ruolo della madre. I personaggi di contorno sono eccellenti, dalla brava e bella Amara Karan al solito Kumar Pallana. I tre fratelli sono 100% andersoniani... a partire da Francis, il primogenito, organizzatore despotico é il personaggio interpretato dall'amico di sempre Owen Wilson, che ironicamente ha un personaggio tristemente simile alla realtà visto che ha rischiato di essere il suo ultimo film... Il fratello mediano, Peter, malinconico, lunare e forse anche un po' cleptomane é stato affidato allo strepitoso Adrien Brody, sicuramente il personaggio più immaturo, ma allo stesso tempo quello che risulta il più equilibrato, é sicuramente quello in cui mi sono immedesimato e quello che mi ha trasmesso di più... (constatazione personale: ultimamente l'ho rivisto nel Pianista, che gran attore). A completare il trittico il più giovane Peter, scrittore scalzo, quello più bohème, romantico nel senso stretto del termine, interpretato da Jason Schwartzman, che come Wilson ha debuttato con Anderson, e in questa occasione ha scritto la sceneggiatura insieme al regista e suo cugino Roman Coppola, quello dello strepitoso e misconosciuto CQ. A proposito di sceneggiatura... risultato di una gestazione quasi decennale, é il frutto dell'amicizia che lega i tre autori, prima della stesura finale, hanno compiuto il percorso in treno attraverso l'India sicuramente per trovare le location adatte, ma anche per consolidare questo delicato spaccato di vita. Ma se parlassimo rapidamente di Wes Anderson e del suo film? Per carità no! Restiamo nel finto random.. Spassosi persino i nomi dei medicinali: Narco-Cough (sciroppo alla codeina) Hypnoaid (capsule di Xanax) Opiosedate (gocce alla morfina). Chiaro omaggio a due dei suoi registi preferiti, Loius Malle e Jean Renoir per sua stessa ammissione il film trae forte inspirazione dai loro L'Inde Fantôme e Le Fleuve. Forse non tutti sanno che Wes Anderson vive sei mesi l'anno a Parigi, gli altri sei a New York... mica scemo! Sempre per il F.N.T.S.C. Jason Schwartzman era il batterista dei Phantom Planet quelli di "California" il cui video é stato girato da Roman Coppola.

uscita nelle sale: giovedì 24 aprile 2008.
"I wonder if the three of us would've been friends in real life. Not as brothers, but as people"

Wednesday, March 19, 2008

Lotta per la sopravvivenza: Teo e Linglese

La bestiaccia del mio bruder Teo si lancia in affermazioni al limite della battutona... del tipo: "cmq pretendo che tu faccio un post in cui affermi che non sono una bestia" ... detto fatto. A quanto pare la lotta tra Matteo e le lingue straniere continua senza sosta... In questo momento lui e Linglese sono nemici giurati... devo dire che per altro latino e greco danno man forte, ma restiamo in tema... Ne rimarrà un solo.. e non sono tanto convito che sia Linglese quello che rimarrà in piedi... A quanto pare il terreno di scontro é Shakespeare, per quanto riguarda i contenuti vanno via come il pane, e Teo se la sciala alla grande, poi però quando si tratta di tradurre... sono gioie e dolori..
"When shall we three meet again
In thunder, lightning, or in rain?"

Così inizia Macbeth. L'assassino si preoccupa, perché i suoi compari partono a destra e a manca in giro per il mondo.. un amica in Messico a fare la zapatista, gli altri a fare i cretini 6 mesi in Nuova Zelanda.. e lui invece no... Il tutto condito dai dilemmi esistenziali che tormentano l'animo d'entrambi... solo che lui ha l'eta giusta per essere tormentato, io invece sono in ritardo di una dozzina d'anni...

Tuesday, March 18, 2008

Louise Bourgeois

Ce l'ho quasi fatta.. mi ci sono voluti 10 giorni per digerire la mostra su Louise Bourgeois che ha appena aperto i battenti al Centre Pompidou.
Organizzata in collaborazione con la Tate Modern propone più di 200 opere della più grande artista francese del XX Secolo ancora vivente. La più grande personale mai organizzata in Francia, che espone quadri, sculture, installazioni, disegni, incisioni, oggetti, tessuti realizzati tra il 1940 e il 2007.
Dritta allo stomaco, destabilizzante e perturbante é una mostra che lascia il segno, l'opera di LB é pregna di immagini forti frammiste a leggiadre volute artistiche, grevi emozioni rappresentate ed espresse attraverso un eclettico talento artistico tradotto in molteplici forme e materiali. Ma andiamo con ordine... Nata in Francia nel 1911 (97 anni) dopo le Belle Arti si trasferisce a New York nel 1938. Surrealista, espressionista astratta, minimalista, ma soprattutto incredibile sperimentalista in quasi tutte le tecniche espressive a sua disposizione, tra le amicizie annovera Joan Mirò, Yves Tanguy e Le Corbussier. il resto é wiki.. Questa minuscola donna é incredibile, considerazione idiota, ma vera: non ho potuto smettere di guardare quando erano state fatte le opere, ad un certo punto davanti ad una statuetta di circa 15 centimetri con un volto minuzioso fatto nel 2003, mi son detto ma ha 92 lei non ce l'ha l'artrite? Impressionante, devo dire che la maggior parte delle sculture recenti o passate mi disturbano alquanto e non le metterei in salotto, le installazioni rimangono molto forti, ma per certi versi risultano più blande e emanano un fascino magnetico... Sono in estasi davanti a tutti i disegni e le tele, e parte delle prime scuture.. Per certi versi mi fa pensare a Joseph Beuys, a Matthew Barney e poi il pensiero va dritto ad Annette Messager (che preferisco, ma non ditelo in giro...) che sicuramente le deve molto, pur avendo un suo stile.
Louise Bourgeois al Centro Pompidou 5 mars - 2 juin 2008.

Monday, March 17, 2008

In realtà volevo scrivere d'altro...

Ma poi tornando dalla pausa pranzo nel mio IoPoddo é partita una canzone che é contenuta nell'ultimo Late Night Tales: Groove Armada uscito mercoledì scorso.. segnalatomi dallo Spin Doctor Zeno.... La canzone in questione é Enjoy The Silence dei Depeche Mode, che mi ha subito fatto pensare alla versione che fanno i Moriarty in chiusura di concerto.. con xilofono, tastiera farlocca e testa di camoscio... VIDEO qui (Sorry non ho trovato l'mp3, é stato già un casino trovare un video... qui sul palco...)

Per quanto mi riguarda tra i 18 pezzi selezionati da
Andy Cato e Tom Findlay, 5 se la spadroneggiano alla grande... il già citato Depeche Mode - Enjoy The Silence, la cover di Are Friends Electric - all'origine di Gary Numan la trovate qui via Get Weird Turn Pro, un remix di gran bel pezzo di Midlake – Roscoe (Beyond The Wizards Sleeve Remix) che potere trovare qui via Badminton Stamps), uno dei miei "MarvinGaye preferiti".. Marvin Gaye and Tammi Terrell – You're All I Need To Get By (qui per voi via Attorney Street) e per finire una delle più belle canzoni in assoluto.. The Cure – Close To Me, che non vi passo perché "vergogna se non ce l'avete" però vi propongo una cover... WHY? - Close to Me (The Cure cover) via MissingToof.

e continuando... una bella scoperta... Alela Diane

Site e MySpace e pure un pezzo, quello del video... The Rifle [MP3] via indieforbunnies.

scusate, ma poteva mancare il pezzo maranza?
No certo che no... Infatti a sto punto sfoderiamo il frasone..

"quando il beat ti entra dentro, non c'è un cazzo da tenere!"
(cit.)

Infiltrate 202/Supersonic - Altern 8, DJ Assault [mp3]

Giusto per dare fastidio a quelli che mi dicono "ma non é che puoi togliere la musichetta che parte ogni volta sul tuo sito?"



Saturday, March 15, 2008

Sabato Pasticcio a.k.a. Mischione

UPDATE: un po' di musica sparsa qua e là..

Non so perché, ma ogni volta che vedo Lost poi mi faccio certi sogni...
Premettendo che, pur essendo d'accordo che l'Episodio 6 della 4a Stagione "The Other Woman" era PARECCHIO di TRANSIZIONE, la scenetta finale "See you guys at dinner!" é mitica, e vale tutto l'episodio.. non trovo che l'episodio di questa settimana (Cfr. "Ji Yeon") sia meno "transitello" eccezion fatta per un paio di colpi di scena... Riflessione sul mondo di Lost: ogni volta che ci viene o non ci viene data una spiegazione, viene data per buona e difficilmente fa una grinza, prossimamente m'aspetto di vedere un T-Rex cavalcato da Rousseau... solo che questa stagione siamo stati abituati bene e confido nel prossimo episodio..
Jack Johnson and G. Love - Holiday - (Madonna cover)
Ieri sera mi sono addormentato pensando ad una festa che facemmo circa 5 anni fa in questo periodo se non mi sbaglio.... tra i ricordi netti: si decise di fare un Beach Party in pieno inverno (le idee cretine non ci sono mai mancate) e mi sa che alla fine eravamo in 3 o 4 ad essere in costume, flip-flop e pareo, Alex inventò un micidiale cocktail chiamato T.G.V. (idem come prima), io volevo assolutamente ricoprire il suolo di casa di Frankie di sabbia (ripeto.. le idee cretine non ci sono mai mancate), ma non me l'hanno lasciato fare... In compenso mi lasciarono mettere la musica... c'era un botto di gente, ad un certo punto tutti a gridare: "TGV! TGV! TGV!".. il resto é storia..
Sia - Paranoid Android (Radiohead cover)
Con una settimana di ritardo piccola riflessione sulla Donna.. Il voto alle donne... Francia nel 1792 (Breve periodo di suffragio universale -maschile e femminile- durante la rivoluzione francese) e poi definivamente nel 1946, il primo paese moderno la Nuova Zelanda nel 1893, USA 1919, Italia 1946, la Svizzera riconobbe il diritto di voto alle donne solo nel 1971... Parliamo ora della percentuale di donne elette nelle assemblee parlamentari a suffragio diretto... altro paio di maniche... Per la XV legislatura la percentuale italiana era di 14% al Senato e di 17% alla Camera (68esima posizione su scala mondiale).. in Francia solo ala Camera bassa la quota é inferiore a quella italiana (12%) mentre al Senato é di 17% (64esima mondiale). Gli USA sono in 71esima posizione... La Nuova Zelanda é 14esima e la Spagna tra le prime dieci.. (n°8 mondiale). [fonte: www.ipu.org]

Deer Tick - Beautiful Girls (Sean Kingston cover)
via London, ON: Burgeoning Metropolis

Finalmente il sito di GTA IV é stato updated... con un sacco di goodies e stronzatine, prossimamente un nuovo trailer... Da perderci le ore... http://www.rockstargames.com/IV/.

Minimatic - Take On Me (With A Martini)
via Aurgasm

Dopo mesi ricevo notizie dal mio amico Karl, attraverso la seguente mail :

Hello,
Sorry I haven't been in touch for a while, everythings cool(ish) here, work's shit, Tilburg's shit. I'm off out now. I'll speak to you later.
Boverine
Un solo commento: Brilliant!

Thursday, March 13, 2008

Cercando quella del parquet...




Comunicazione di Servizio

Il gran buon vecchio M.G.B. ha cambiato casa... non strisciategli il parquet..





http://www.gaeamuir.com/it/grog/

Monday, March 10, 2008

Parliamo di performance...

In attesa di un post su Louise Bourgoise, la più grande artista francese vivente (97 anni)..
Due cosine due...
Prima pseudo local ... SAVE THE DATE! Giovedi prossimo... Parigi...

INAUGURATION l 140 + VERNISSAGE _VOYEUR HOME
un espace qui se propose d'être expérimenté.
Artistes et individus sont invités à l'investir. Les expériences qui y seront menées, autour des notions de corps, d'espace,
de la relation public/privé constitueront les phases d'une «architecture».

Phase #1 _VOYEUR HOME

LE 13 MARS 2008 DE 20H A 23H







une exposition collective transdisciplinaire spécialement conçue pour l140. l140 est un espace véritablement contraignant.

Etroit, proche du corps, avec une superficie de L 900 x l 140 cm sur deux niveaux et une large vitrine donnant sur la rue,
le premier rapport que le visiteur entretient avec ce lieu est de type voyeuriste.C'est sur cette base que les artistes ont essayé de réfléchir et de construire ensemble l'exposition _VOYEUR HOME.

Cocoon - architecture sonore / / Géraldine Husson - objet-lieux / / Marianne Maric - design humain












.
36, rue Durantin, Paris 18 / 01 46 06 24 90 / M Abbesses ou Blanche.



L'altra d'oltreoceano.. Si tratta di una performance ficherrima ad opera di Improv Everywhere.
. . Improv Everywhere causes scenes of chaos and joy in public places. Created in August of 2001 by Charlie Todd, Improv Everywhere has executed over 70 missions involving thousands of undercover agents. The group is based in New York City.

Se qualcuno fosse...

.. se per qualche strana e piacevole congiunzione astrale o lavorativa qualcuno di Voi miei baldanzosi lettori fosse a pranzo alla Defense il 1 d'Aprile può godersi questo doppio incredibile "concertino" aggratis in occasione della 20ima edizione del Chorus ai piedi della Grande Arca (non é un arco..).
1 avril 2008 à 12h00
PETRA MAGONI & FERRUCCIO SPINETTI
LA DEFENSE - Village du Festival : Magic Mirror GRATUIT
MORIARTY
LA DEFENSE - Village du Festival : Magic Mirror GRATUIT
LE MAGIC MIRROR
Magnifique ancien chapiteau en bois venu des fêtes foraines belges, il accueille, au pied de l’Arche de La Défense, des concerts gratuits de jeunes talents à l’heure du repas, et des têtes d’affiches rock ou chanson en soirée à des prix attractifs.

Se qualcuno invece decidesse d'andare a Berlino il 25 Aprile allora vi consiglio di vedervi i Moriarty e i Girls on Hawaii.

25 april, BERLIN (DE), Lido, opening for Girls in Hawaii
.

Se invece ai primo di Giugno andate a prendere il caldo in Spagna...

6 june, BARCELONA (ESP), opening for Girls in Hawaii
7 june, MADRID (ESP), opening for Girls in Hawaii

Se non mi sbaglio mi é stato detto ieri che sull'ultimo D o Io Donna.. (nn ricordo) .. c'é un articolo su Moriarty dal onirico titolo: "Alice e i baffi di Groucho Marx" o qualcosa del genere...
Per altro a quanto mié stato riferito l'album in Italia é stato distribuito malissimo o pochissimo.. solo un centinaio di copie...

Moriarty
(andate in cucina per il loro MySp)...

Saturday, March 08, 2008

Grande Schermo: Riavvolgi e Redigi..

Per esigenze di tempo, di spazio e perché poi aspetto troppo e nn va bene... 'Sto giro due film...

Be Kind Rewind

Un film di Michel Gondry. Ne avevo già accennato prima di vederlo.. e pure Cru7do aveva affrontato il soggetto. Adesso che l'ho visto posso parlarne.... Innanzitutto il sito web creato per il lancio del film é "100% Gondry" ed esce diretto dal suo mondo surreale... Propone varie interazioni che vale la pena provare... Prima o dopo il film... Tanto la storia dei film sweded é solo un pretesto...
http://www.bekindmovie.com/
Per quanto riguarda il film... é in un certo senso una celebrazione dell'infanzia, un film che personalmente ho trovato poetico, sicuramente non eccelso alla regia e fin troppo politically correct (non una sola parolaccia..), forse sull'idea dello sweding si può accusarlo di averla presa altrove, ma sul come lo ha fatto e, in generale, sulla sua originalità c'é poco da di discutere. Belle musiche (alcune suonate dallo stesso Gondry), ottimi decori e costumi (forse un po' troppi sponsor...), per certi versi ricorda il suo Dave Chappelle's Block Party, si fa guardare e risulta piacevole, ad un punto prova a fare Frank Capra, ma onestamente non gli riesce... Avrebbe potuto e dovuto osare di più, non é una critica sarcastica né una favola moderna, viaggia nel limbo Gondryano senza mai decollare, eccezion fatta per un paio di scene epiche (il camouflage e il breaking&entering), ma buona parte della mia soddisfazione é data dalla atipica coppia Jack Black - Mos Def. Grandiosi entrambi tra la follia geniale e la demenza totale... Il primo é uno dei miei attori preferiti.. e il secondo pure.. e per di più é anche uno dei miei cantanti preferiti... quindi anche se il film fosse stato un'enorme cacata, sarei andato a vederlo comunque.
uscita nelle sale: se lo sapessi ve lo direi.

Redacted
Un film di Brian De Palma. Non é un capolavoro, e non é il suo film più riuscito, ma non si può certo rimanere indifferenti a questo sconvolgente racconto (o forse sì visto che a 3 settimane dalla sua uscita nelle sale a Parigi lo danno solo in una sala. Sarà mica per via del soggetto? Stupro collettivo in Iraq NdR) con questo film il regista quasi settantenne "firma uno dei più duri e lucidi atti d'accusa non solo contro la politica estera di Bush, ma su tutta la cultura americana delle immagini".. E anche la maniera in cui é girato risulta interessante per diverse ragioni.. La tecnica del documentario, frammista ad immagini da 'reality' e brevi video da internet, é ancor più evidente vista la scelta di attori semi sconosciuti e grazie alla sapiente mano di De Palma.. Fluido e scorrevole riesce a trasmettere l'angoscia e la tensione psicologica di un posto di blocco dove non succede nulla o quasi. Volutamente la tensione sale e da spettatore ti rendi conto di cosa sta per succedere qualche secondo prima che accada, zero effetto a sorpresa, ma ci si rimane di merda comunque. Un pugno nello stomaco.. Fa riflettere senza essere demagogico, senza cercare di dare una lezione di morale, senza cercare la lacrima facile, anche se il finale melodrammatico sui danni collaterari, con la musica di Puccini, forse si sarebbe potuto evitare in quanto non necessario.
  • De Palma: "La vera storia della guerra in Iraq è stata redatta dai media commerciali di massa: se siamo disposti a provocare questi disordini, allora dobbiamo anche affrontare le orrende immagini che conseguono da questi atti".

uscita nelle sale: non sono riuscito a capirlo.

Thursday, March 06, 2008

Elections in Iran vs Elections in the US

Mi é stato fatto leggere un eccellente pezzo apparso sul Courrier International. Non ho voglia di tradurvelo in italiano né dal francese né dall'inglese, non per pigrizia, ma per esigenze di spazio bloggabile... Ve lo ripropongo tale e quale é stato pubblicato dall'autore, Ebrahim Nabavi, su Rooz la webzine degli Iraniani in esilio. QUI.
P.S. Chi avesse problemi con l'inglese, spero vivamente non ce ne siano da queste parti*.. non si preoccupi é veramente scritto facile... e vale la pena investirsi in questa lettura da 2 minuti. *Eccezion fatta per mio fratello Teo, che é una bestia in lingue, ma é giustificato -per ora- dalla giovine età.

Wednesday, March 05, 2008

The Heavy @ La Maroquinerie, Paris

Dicevo... non ho trovato video del concerto, ma grazie a Flickr e Nicolas Brunet ho trovato una paccata di foto... Gran concerto, gran front man questo Swaby (a tratti ricorda Howlin' Pelle Almqvist) con un super flow, salta, suda, si inarca, suda di nuovo, ci presenta i suoi compari, riesce a cantare pulito in un baccano sonoro di metallo pesante... adatta i testi delle canzoni alla situazione... WoW! E anche gli altri non sono da meno... Dan.T chitarrista e compositore con gli occhiali di Clark Kent e Spencer "Big Daddy Spence" Page bassista che sembra un innucuo serial killer alto 2 metri, hanno entrambi un total look indie impeccabile, Chris Ellul il batterista non si capisce come, ma non si scompiglia manco durante i pezzi pestoni... e per finire una bomba in miniatura... Little Hannah Collins su tacchi vertiginosi e dentro un tubino di pizzo da urlo. La parola giusta per il gig di ieri sera é Febbrile... non saprei come descriverlo altrimenti... Bisogna dire che La Maroquinerie é una piccola sala quadrata che si presta volentieri a show tra l'intimo unplugged e la boiler room e che spesso e volentieri si riempie di addetti ai lavori e melomani duri... Nel complesso sono più che soddisfatto... Quando arrivo il pubblico mi sembra mediamente brutto, sia esteticamente che dalle conversazioni sfigate che colgo, per fortuna sono solo e quindi i miei soliti commenti del cazzo me li tengo per me stesso... Equlibrato sessualmente, c'é qualche fashion victim, ci sono degli anglofoni, parecchi ragazzini slim ciuffati, troppe coppiette sfigate e uno zoccolo duro di geek, barbuti e zozzoni da brivido.. non so grazie a quale premonizione divina percepisco sentori di buon pubblico... e di fatto é così.. si fa talmente tanto casino alla fine del concerto che sono costretti a fare un secondo bis, dopo il solito bis fuffa che prevedeva le 2 ultime canzoni dell'album.
The Heavy - Set Me Free [mp3]
The Heavy - Girl [mp3]

Per vostra info, queste due sono rispettivamente quelle che avevo, mesi fa, definito come "la terza promette un suono 'Ben Harper' con un 'Set Me Free' che non ha nulla a che vedere coi Police" e "procede con un semi-crooner-style che plana su beat anni'50".

"Big bad wolves just doing what they do. Making noise while you make love!!!"
Boh forse sono io che mi entusiasmo rapidamente, ma anche no, a dirla tutta sono uno spacca-palle però quando sento la buona vibe mi faccio trascinare... Non vorrei ripetermi, se no poi s'inflaziona la citazione, ma se siete dei fedeli lettori saprete di che parlo.... cosa che dubito fortemente perché i fedeli lettori da queste parti sono distratti o leggono in diagonale... Nessun riferimento é casuale.. (Cru7do, Gizzone e Brugo fanno eccezione, e io lo so).

Stay Tune Sexy Asses Mo' Fo'!

in attesa... andate a rileggervi...

.. questo post.. sul gruppo che ho visto ieri sera... poi ve ne parlerò meglio... Posso già dirvi che live "spaccano la merda" (cit.) tanto quanto su disco... Chiaro che se il gruppo non ha grande visibilità (italiana o soprattutto inglese) e ha un nome così generico e per di più é prodotto da una label inglese che va di brutto in Francia.. Voi e non solo voi giustamente mi direte ma chi cazzo sono? E mai li scaricherete.. Io sono di parte, ma non solo l'unico.. e cercherò di inculcarveli a suon di chitarra!
Grazie ad Hypem ho trovato per voi pure i due pezzi più conosciuti...
The Heavy - That kind of Man[mp3]
The Heavy - Coleen [mp3]
Sempre nell'attesa una recensione di un pro.. "Qui a dit que les guitares de Led Zeppelin ne pouvaient en aucun cas se pacser à des samples groovy ? Christine B. ? En tout cas, ce n’est pas la formation londonienne de The Heavy et encore moins le vénérable label Ninja Tune qui a signé ces joyeux hybrides. Véritable juke-box mélangeur, le leader du groupe (Swaby) ne connaît pas le cloisonnement des genres. Autant influencé par Black Sabbath que par les cuivres Motown, The Heavy carbure au hip-hip cramé de guitares et porté par un voix tendance Curtis Mayfield. The Heavy, c’est du lourd."
e l'opinione di un tipo che ieri c'era.. "Hier soir, nous sommes allés, mon dulcinés et moi-même, fans de rock anglais s'il en faut et s'il en fut, au concert de THE HEAVY à la Maroquinerie.
On avait flashé sur l'album et on s'est dit qu'en Live, ça devait être pas mal.
Au final, on a été complètement scotchés par la prestation du groupe. Swaby est hyper impressionant, une voix à faire bruler tous les strings des minettes : un charisme débordant. Pour ne rien gacher très sympa avec le public : un vrai échange de décibels, riffs excitants du guitaristes, sirènes hurlantes et cris hystériques du public.
Le bémol de la soirée : ben avec un seul album, c'est un peu court (mais bon on le savait). On a eu le droit à 3 rappels. Pour notre part, on aurait bien apprécié une petite reprise ici et là... Mais bon vu l'empreinte musicale du groupe finalement, p'tet que ça valait mieux pas ???
Je pense que le groupe a apprécié l'ambiance. Ils avaient l'air heureux d'être sur scène, ça fait plaisir. BREF QUE DU BONHEUR."
Per il momento sono riuscito a trovare solo due estratti di una performance di Dicembre ad un Festival ( The Heavy - Colleen @ Transmusicales 07 - The Heavy - that Kind Of Man @ Transmusicales 07 ) e un video fatto in minuscolo club di Berlino...

Monday, March 03, 2008

Roni Size/Reprazent @ Trabendo, Paris

Inizio concerto previsto per le ore 20… ma si sa, un concerto che si rispetti non comincia mai in orario… c’è sempre un’ora abbondante che permette anche ai peggerrimi d’arrivare per tempo… Io, uscendo dal lavoro alle 7, me la son presa con mooolta calma e alle 8 stavo ancora a casa.. Ho fatto decisamente bene perché hanno iniziato a suonare alle 10 e 15. Non sono ancora riuscito a capire bene se sia per via del fatto che i parigini sono stronzi ed arrivano in scandaloso ritardo o se sia colpa della stronzaggine infusa degli organizzatori parigini. Almeno questa volta è valsa la pena attendere: quasi 2 ore di concerto.
"Yes, something of a different pace. Fresh, Hits from 97' make haste. Now, I believe the time is right ...
Do you think that you can hold on, when the beat gets to strong and you feel that you need help to move along ...
Alright, now were getting into this sound, pick it up, shake it up, turn it upside-down!"

Il posto merita decisamente, la sala concerti più assimetrica che abbia mai visto, e si presta a questo genere di performance soprattutto viste le dimensioni ridotte; età media a sto giro largamente over 30, totale assenza di under 25, svariati quarantenni e pure un paio di tardone intorno ai 50 che sinceramente mi chiedo che mikia ci facessero ad un concerto di drum’n’bass. Complessivamente una marea di cazzi, però quelle sparute (esagero.. ce n’erano) rappresentanti del gentil sesso erano qualitativamente d’alto livello, sicuramente rodate, ma pur sempre con la loro certificazione ISO9001.. Zero pantaloni slim che sembra si siano cacati tutti sotto, e totale assenza di pettinature da cazzo, attenzione, con questo non sto dicendo che non ci fossero delle pettinature alquanto singolari, anzi. Livelli sonori perfettamente dosati e disposizione delle casse strategica, impianto luminoso da crisi epilettica, soprattutto se si aggiungo i bassi e la batteria…Oggettivamente lo spazio per ballare non c’è, ma ognuno si ritaglia il suo spazio e si agita e sbraccia in preda a convulsioni, con mia enorme sorpresa noto con piacere l’assenza quasi totale di gomitate, spallate, e contatti fisici non desiderati, persino io pesto molti meno piedi del solito e stranamente non rifilo neanche una manata… Mi rifarò al prossimo concerto… Bene, visto che abbiamo parlato dei tempi, del posto, della gente, dell’ambiente, delle luci, del suono e del ballo, forse sarebbe il caso di parlare della musica e dei suoi esecutori… ma anche no, perché non c’è un cazzo da dire quando ti ritrovi davanti all’esecuzione live di professionisti che per di più si divertono e se la ballano. Al massimo se proprio vogliamo spendere due parole allora vale la pena di sfoderare la Ciki Quote: "quando il beat ti entra dentro, non c'è un cazzo da tenere!"
Per il resto tutto al ² ... pulito.. preciso.. chirurgico.. Menzione speciale per il mostro alla batteria e il bassista (Si John) con un electric double bass da paura!
Roni Size - Dirty Beats [Video] e visto che mi pare che tutte date di questo tour si assomiglino al centesimo di beat ecco i primi 10 minuti dello show:
A fine concerto la coda al guardaroba é inguardabile e allora, recidivo, mi concedo una birra, visto che non mi è bastata la notte precedente, loro molto cool escono da dietro e se la cazzeggiano al bar con chi é ancora lì.. Passa una ventina di minuti e lì la sorpresa... Essendo l'ultima data del loro tour scatta il super bonus... After show a porte chiuse per pochi intimi e quei quattro irriducibili come me che si trovano ancora lì! (in realtà io stavo "seccando" prima di riprendere il cammino).
In ogni caso super dj set maranza fino alle 2 di notte.