Saturday, January 31, 2009

Parlando piano sotto le scale

... ok, per il momento, il titolo non fa senso -come direbbe un ch duro- poi capirete il perché...

Se non erro il sesto giorno Dio creò l’uomo. Noi da queste parti siamo più modesti e ci limitiamo a creare boiate... tutti i giorni della settimana... Proudly Presents A Brand New Episode of Superfuffa!!! ... e non uno pacco come al solito, a questo giro lo spettacolo promette un luogo esotico (?!? Berlino :S), forbidden, ed la nostra vera prima special guest: Ghe-Pensi-Mi.
l'equipe tecnica si scusa fin da ora per la pessima qualità audio video e di contenuti.

Friday, January 30, 2009

la facciata del palazzo della Sciatta

Allora andiamo con ordine... In primo luogo, giusto per la nozionistica e la precisione, trattasi del palazzo della Mshatta, o Mushatta arabo: قصر المشتى, Qaṣr Mshattā, è uno dei cosiddetti "castelli arabi omayyadi" di Siria e Giordania.
I resti del palazzo furono rinvenuti nel 1840. La facciata fu donata dal Sultano ottomano Abdul Hamid II
al Kaiser tedesco Guglielmo II. La maggior parte dell'opera fu ospitata in quello che all'epoca si chiamava Kaiser-Friedrich-Museum (oggi: Bode Museum) di Berlino nel 1903. Nel 1932 fu spostato e ricostruito nel Pergamon Museum della capitale tedesca. Fu seriamente danneggiato durante la Seconda guerra mondiale, quando Berlino fu brutalmente bombardata dagli Alleati nell'ultimo periodo del conflitto. Oggi è una delle più spettacolari dotazioni museali del Museum für Islamische Kunst del Pergamon Museum.

Noi alla vista di questo nome non abbiamo pensato all'assonanza col francese "Chatte" (La chatte est un mot du registre vulgaire désignant l’organe sexuel de la femme Wiki docet), ma al più nostrano sciatta. Poi il discorso ha preso una piega ilaro-feroce verso altri lidi che per decenza morale ed intellettuale non divulgheremo... La sola cosa sulla quale possiamo rassicurarvi é che non si trattava, stranamente, di argomenti sessuali. E tutto sommato forse sarebbe stato meglio... Ma come si suol dire: what happens in Berlin stays in Berlin.

ADDENDUM: Daria rompe il cazzo perché vuole continuare a fare commenti sul gioco della figa, ma secondo una teoria tutta sua, se io poi pubblico altri post nessuno andrà a leggere i precedenti... con la fantastica giustificazione: "anche perché se nessuno mi legge non c'è gusto".

il ristorante messicano più tedesco del mondo

Mentre qualcuno si prepara ad un weekend d'assassinaggio spartano (Li sento caldi gli Spartani, soprattutto NicoL'AmicoFico che non solo mastica la lingua, ma che di teutoniche se ne intende...) da queste parti si ripesca l'alienante incursione a Kreuzberg di domenica scorsa.
Nove di sera, decidiamo d'andare a vedere dove si trova il Watergate (pur ben sapendo che la domenica sera é chiuso...) quindi si scende a Warschauer Straße e nella nebbia più fitta che abbia visto ultimamente (non vivendo più in Padania non ho più l'abitudine e a Parigi la nebbia é come la neve, la vedi col binocolo...), mentre tutti si dirigono verso le viuzze di Friedrichshain noi ci incamminiamo nella direzione opposta sul Oberbaumbrücke, poco illuminato e avvolto da una spessa coltre bianca... Arriviamo dove dobbiamo arrivare, constatiamo quello che già sapevamo e ci addentriamo in una Kreuzberg alquanto desolata e dai difficili punti di riferimento (é notte e nun se vede 'n cazzo), alla ricerca di un pasto caldo. Dopo una discreta camminata e zero punti figa accumulati, la ricerca del cibo o di un luogo riscaldato si fa impellente, fa freddo e comincia a formarsi un leggero strato di ghiaccio sul marciapiede... Io cammino come una papera per evitare di spaccarmi di nuovo, gli altri se la trottolano disquisendo sul tipo di cena che ci aspetta. Viene posto il veto su giappa, indiano e kebab... ne incrociamo uno dietro l'altro in maniera inquietante. Vediamo un ristorantello apparentemente grazioso che s'affaccia sul retro del giardinetto di una chiesa, vegetariano... pongo il mio veto... Zeno che sono giorni che fa lo spiritoso su cibo e pause varie é stato incaricato di scegliere il ristorante... Continua a fare lo spiritoso comunque.. "Dai un buon messicano! Ma quando ci ricapita!" e via dicendo... Arriviamo in prossimità di una stazione del metro (tra le altre cose la stazione successiva a quella accanto alla quale siamo passati 15 minuti prima), lo stradone che ci troviamo davanti é desolato tanto quanto quello che ci siamo lasciati dietro, qualche neon in più ci motivano per altri 300 metri, arrivati all'angolo successivo c'imbattiamo in un ristorante... messicano. Zeno, manipolatore delle masse, propone d'entrare e noi non abbiamo la forza d'opporci, nemmeno Giò che era stato categorico sull'indiano... Ste invece, secondo me, aveva proprio voglia di messicano... Il posto é stranamente riempito per le dieci passate di domenica sera, tre spagnoli di Spagna (di cui 2 lesbiche ndR) ad un tavolo fanno pensare bene, una tavolata di soli cazzi con l'eccezione di UNA SOLA TIPA (per altro detentrice dell'unico punto figa doppio attribuito nella serata) seduta al centro... scopriremo solo più tardi che trattasi d'inglesi d'Inghilterra... Il menu é abbastanza vario e i cocktail sono a 3 neuri e 50. C'é chi si lancia (Quesadilla, Fajitas) e chi no (Que Pasa Burger -?!?- e un altro panozzo pacco)... I piatti tipici sono copiosi, ma dal gusto austero, i piatti pacco sono pacco per antonomasia, le bevande rimangono sul soft come il loro prezzo... La musica e gli strepitosi affreschi murali li lascio alla vostra fervida immaginazione... Per non essere da meno del cosmopolita Giò che ha sfoggiato il suo russo a pranzo, noi altri provinciali ci arrabattiamo col nostro spagnolo maccheronico... All'uscita siamo tutti d'accordo per sgommare asap in direzione Mitte. La nostra scelta viene premiata perché fin dall'arrivo sulla banchina del metro il gioco della figa riprende in tutto il suo splendore. Una puntata duopo al Tacheles e al Greenwich Bar e poi sparati al torrido Kaffee Burger. Ma questa é un'altra storia...

Thursday, January 29, 2009

Il Gioco Della Figa

Aggiornamento dall'ormai unico reduce della campagna teutonica che in attesa dei rinforzi spartani se ne va in giro a far disastri: "Ok, entrato senza prob al Watergate.. Fichissimo! Figa per il momento poca, per questo sarà più bello farsene una! :)". Questo preambolo solo per introdurre il fantastico e completamente idiota: Gioco della Figa. Trattasi di un gioco molto semplice, dalle poche regole e senza obbiettivo finale. Il gioco prevede due regole due e necessita un luogo che si presti (es. nel deserto o nel bosco il gioco risulterebbe alquanto noioso) e almeno 4 giocatori di sesso maschile (esiste la possibilità di una variante al femminile chiamata Gioco del Figo).

1. Il primo che vede una bella figliuola -tra i 12 e i 40- deve gridare FIGA!
2. Gli altri 3 giocatori assumono il ruolo di giudici e confermano o negano il punto figa, qualora la figaggine in questione raggiunga livelli mai visti il punto figa assegnato é doppio, per confermare il punto é necessario avere due giudici favorevoli, in caso contrario (2 o tutti e 3 contro) viene attribuito un punto negativo detto anche punto monnezza.
ATTENZIONE: I soggetti che normalmente vengono definiti con apprezzamenti tipo carina o io me la farei, e i soggetti che non trovano corrispondenza tra il corpo e il volto (es. bella faccia, ma culona o il contrario) non contano se no il gioco si chiamerebbe Quel Che Passa Il Convento.

Basico come pochi altri giochi al mondo e totalmente inutile forse ancor più della maggior parte dei giochi al mondo, può durare all'infinito, ma anche no.
The Offspring - Pretty Fly (for a White Guy) [emmepitre]

Wednesday, January 28, 2009

In Berghain We Trust

Continuano ad arrivare fantastici aggiornamenti (alle 7 della mattina) dai Milano2Assassin (la metà della Milano4Crime rimasta nella capitale teutonica), che suonano più o meno così: ...Stai andando al lavoro? Noi appena tornati... Che serata: rizzacazzi, sfanculate, risse sfiorate... ...italiani pretenziosi e generosi, froci vari... E OVVIAMENTE il solito Fuck Yeah!
Approfitto quindi per presentarvi il TEMPIO della Techno, considerato come uno dei migliori club d'Europa e "probabilmente il miglior club del mondo" secondo il giornalista musicista DJ Philip Sherburne, il Berghain/Panorama Bar sorge o risorge (reincarnazione del leggendario club Ostgut -1998-2003-) in una vecchia centrale elettrica degli anni '50 semi-nascosta nelle vicinanze della Berlin Ostbahnhof, prende il nome (contrazione di Kreuzberg e Friedrichshain) dal sua location più o meno al confine tra i due quartieri hype alternativi ed underground di Berlino Est.
Tutti le info a riguardo ti dico: "se vuoi andarci presentati prima di mezzanotte o dopo le 4 di mattina" e dicono anche che é severamente vietato fare foto (ma questo io non l'avevo letto). Dal venerdì sera fino al lunedì mattina sui due dancefloor si alternano non-stop DJ di fama mondiale (noi ci siamo cattati tra gli altri il techno minimalista Tom Clark), la selezione all'entrata sembra farlocca, ma in realtà é molto attenta, il dress-code non conta, é l'atteggiamento che conta, soprattutto il rifiuto é categorico coi cercarogna, il tutto viene gestito da una pietra miliare della notte berlinese il fisionomista (tatuatore e fotografo) Sven Marquardt, che fa veramente paura.
Entri e ti trovi in una cattedrale di cemento e ferro coi soffitti alti 18 metri!!! Al pianterreno cassa, guardaroba, cessi e un cunicolo di darkroom, al primo piano il vero e proprio dancefloor del Berghain -minimal techno- e al piano superiore il Panorama Bar con una seconda pista -house- e la zona fumatori che si sviluppa lateralmente sui due piani con baretto annesso. Luci dai mille colori e suono che ti sposta (il Berghain può vantare un surround 6.1 cfr.+pics) ti accompagnano ovunque, si rimane talmente affascinati dal luogo e dall'atmosfera che non ci si rende neanche conto (fino a quando non si va in bagno) che in tutto l'edificio non ci sono specchi reflecting surfaces.
Popolazione eteregenea ed eclettica all'inverosimile: uomini, donne, nerd, fighe, playboy, trans, gente in latex e uomini col completo si fondono nella penombra colorata di questo colosso danzereccio. Non esistono entrate VIP, zona privé o special guest lists, esiste solo la voglia di ballare.

Tuesday, January 27, 2009

wir tanzen konzentriert

UPDATE: eccezziunalmente nuovo upload (alt. link) del
Mini-Tape Vol. 6 Travel Version Who's goin' to Berlin?

foto cortesemente concessa da Anal Freerider.

Ovviamente nei prossimi giorni vi assilerò con Berlino e il roccambolesco weekend della premiata ditta Milano4Crime: Scrocco, Rogna, Fastidio e Ghe-Pensi-Mi.

In programma: il tempio della techno, il gioco della figa, il ristorante messicano più tedesco del mondo, la facciata del palazzo della Sciatta, un nuovo forbidden episodio di Superfuffa, ma soprattutto il frasario dell'idiozia.

foto cortesemente concessa da Anal Freerider.
Aggiornamento: è quasi certo che verremo indicati come gli autori di questo colpaccio.

Friday, January 23, 2009

Who's goin' to Berlin?


Mini-Tape Vol. 6
Travel Version tunnels, taxi, bus, trains, fingers, metro...

01. Daft Punk - Aerodynamic
02.
Sylvie Lewis - Starsong... What Became Of Us
03.
Little Joy- How To Hang A Warhol
04.
Dizzee Rascal - That's Not My Name (The Ting Tings cover)
05. Dutch Rhythm Combo (feat. Joe Dukie) - Venom

Bonus track Hard Wake Up:
0Six. Speeka (feat. Polly Paulusma) - Free At Last

in trasferta...

"Peace Out to ya'll!" Dj Torba.

varie ed eventuali del venerdì

Photo via ImprovEverywhere.

La nuova stagione di Lost spacca la merda!!!

Girato una settimana fa nella Liverpool Street Station di Londra, lo spot “Life’s for sharing” é un altra cosuccia di questo inizio 2009 che spacca la merda (cit.). Ricorda molto una performance (Frozen Grand Central) de Improv Everywhere. Info. Cliente: T-Mobile UK Agenzia: Saatchi & Saatchi Mezzi: 350 ballerini, 10 telecamere e gli altoparlanti della stazione.


Io me la sgommo per il fine settimana con 3 miei socii, dopo dieci anni d'assenza ritorno a Berlino... Già so che lo shock sarà bello peso... Noi si parte dal solito principio base: Tricolore sulla spalla e nessun rispetto per l'essere umano (cit.). Aspettatevi resoconti, ma anche no, perché what happens in Vegas...

Nel caso andiate a Berlino, Barcellona, Copenhagen, Londra o Vienna vi coniglio unlike: the definitive city guide for the mobile generation.

Thursday, January 22, 2009

Choke

Ieri sera avevo voglia di vedere un film divertente, ma non stupido, qualcosa di leggero, do uno scorcio alle uscite della settimana e mi cade l'occhio su questa sinopsi: Victor Manicini è un disturbato sessodipendente che vive una vita sbandata... bla bla e bla bla. Aggiudicato, arrivo in sala e mi aspetto un film alla Rules of Attraction, o del genere Shortbus, e invece no. Per carità, il film m'é piaciuto e l'ho trovato particolarmente piacevole, ma non credo avrei potuto scegliere commedia più triste. Memo: In futuro ricordarsi di guardare anche la locandina.

Soffocare
(Choke)
Un film di Clark Gregg. Opera prima che potrebbe essere ben riuscita se non fosse per la regia -ne parleremo dopo-, il film é tratto da un romanzo di Chuck Palahniuk, che si é occupato anche della stesura della sceneggiatura... E se fossi stato meno distratto la sua sola presenza avrebbe dovuto già mettermi sul chi vive... Invece no, meglio così perché sono riuscito a godermi il film senza apriorismi... Cast ridotto a pochi personaggi, ma tutti di gran livello... Ok diciamo le cose come stanno: Sam Rockwell e Anjelica Houston sono sempre e comunque garanzia di qualità... e non lo dico tanto per dire, prendiamo due interpretazioni non proprio a caso per entrambi: Confessions of a Dangerous Mind e Matchstick Men per lui, The Darjeeling Limited e Buffalo '66 per lei, non credo si debba aggiungere altro se non: "prendete le due rispettive interpretazioni e fate una fusione, otterete Victor e Ida Mancini". Una segnalazione é d'obbligo sia per Brad William Henke nel ruolo dell'amico segaiolo che per la squisita Kelly Macdonald che a parte essere "la figa di Trainspotting", ha dato prova del suo talento e versatilità anche in Gosford Park e No Country for Old Men -dove la 32enne scozzese sfoggia un perfetto accento dixie-. Tra la strapesantezza drammatica e l'idiozia totale (da prendere entrambe le definizioni in senso assolutamente positivo), questo film a low budget sicuramente non é il libro da cui é tratto, ma riesce a riproporre la stessa caustica e spietatissima satira, trova delle location anonime, ma funzionali all'economia del racconto, la recitazione é, come già detto, impeccabile quindi potremmo tranquillamente suppore che si tratti di un ottimo film... Invece no, la regia e la fotografia sono spesso carenti per non dire assenti... Per carità, capiamoci bene, a me é piaciuto e ve lo consiglio comunque perché merita molto di più di tanta alta robaccia che circola di questi tempi, però é un peccato, sarà l'inesperienza, sarà il budget limitato, sarà anche stata una scelta, ma nel complesso manca di spessore stilistico e visivo, l'occasione persa per fare di un buon film un film da ricordare.

Il film si conclude su Reckoner dei Radiohead, e già questo potrebbe essere un motivo per andarlo a vedere... Radiohead — “Reckoner(live) via SD.

uscita nelle sale: venerdì 17 aprile 2009.

Wednesday, January 21, 2009

Il Sindacato Dei Poliziotti Yiddish

È raro che scriva di libri, da un lato perché la lettura è cosa personale, dall'altro perchè un libro lo si divora, lo si consiglia, lo si offre, ma non si racconta, o meglio... qualora lo si racconti bisogna essere particolarmente bravi nel farlo. Non credo sia la mia specialità, però quest'oggi sono in vena d'eccezioni. Questo autore mi è particolarmente caro ed è da parecchio tempo che medito di scrivere un post su questo libro, purtroppo sono uno di quei nevrotici che di tanto in tanto, quando un libro li appassiona a tal punto da non volerlo finire, a tre quarti del libro si fermano e in maniera alquanto masochistica passano ad altre letture... L'altro giorno ho preso un libro dallo scafale limbo e l'ho terminato.

Michael Chabon Il sindacato dei poliziotti yiddish. Rizzoli.
Una cosa bisogna dirla fin da subito, al sottoscritto per capirla ci son volute almeno un paio di riletture di passaggi sospettosi, si tratta di un'ucronia, l'unica cosa necessaria da tenere in mente è che in questo universo alternativo lo stato di Israele non esiste. Non voglio raccontarvi nulla di nulla perchè l'abile intreccio da detective story è solo una delle squisite ragioni per le quali vale la pena di leggere questo tomo da 400 pagine... Gli impressionanti personaggi meticolosamente cesellati, il mondo ebraico e i suoi termini yiddish come sholem e shammes, la narrazione espressiva ed avvincente, l'umorismo triste in pieno stile Chabon, premesse e promesse si mescolano tra il realistico ed il fantastico. Forte è la senzazione di un mondo agli sgoccioli, in questa enclave fatta di personaggi misteriosi, al limite del baratro, cappelli neri, scacchisti, donne d'acciaio, eccessi e religiosità il tutto tenuto insieme da rituali e linguaggio propri di una comunità chiusa, ma piena di sfaccettature. Scritta come se uscisse dalla penna di Raymond Chandler o Dashiell Hammett, questa incredibile storia fantastica a dir il vero risulta molto come una riflessione sulla realtà che ci circonda, ma non solo, mette l'accento sulla ricerca della propria identità, sulle passioni che ci sostengono e che al contempo ci tirano verso il basso; volendo sbilanciarsi direi quasi una autopsia intellettuale sulla fede e sull'amore.

Nota geek: è prevista una trasposizione cinematografica di q
uesto tragicomico noir ad opera dei Coen Brothers. Mai scelta fu più azzeccata.

Hai aperto la parente? Chiudila! (dopo scatta il post serio*)

Questo video lo straconosciamo tutti, però é talmente divertente che ogni tanto fa bene riproporlo...

il dubbio che sia tutto falso c'è... puntata del 1 aprile, forse uno scherzo di scherzi a parte, forse Bonolis era vittima non complice... comunque fosse che gran tajio... Tanto quanto la scena della lettera in Totò, Peppino e... la malafemmina.

Antonio Caponi: Ci fanno... specie che quest'anno, una parola, questanno... c'è stato una grande moria delle vacche [Peppino ripete, scrivendo], come voi ben sapete! Punto! Due punti!...ma sì, fai vedere che abbondiamo... abbondandis'id abbondandum... questa moneta servono, questa moneta servono... questa moneta servono acchè voi vi consolate... aho, scrivi presto!

* si fa per dire....

Tuesday, January 20, 2009

Violetta docet

Poche sono le certezze oggi giorno, ma di sicuro si può sempre puntare ad occhi chiusi sul salace humor di Violetta che, come un implacabile falco, seleziona er mejo der mejo.
Lei riporta il tutto io riporto solo il superfluo... In sintesi esistono almeno 2 Jon Favreau celebri (o simil tali). Se non capite sono cazzi vostri... Because I'm So Money e all'occorenza a bad man.

e poi quando ne guardi uno finisci immancabilmente sull'altro, soprattutto se, come il sottoscrittolo, impazzisci per Dave Chapelle.


Concluderei con un'espressione in stile (Violetta)...
Fuck Yeah! Violetta Bellocchio.

P.S. Addendum: F.Y.! anche per un giovanissimo ed incontenibile Vince Vaughn e per l'esilarante Dave Chapelle.

Manca poco... Nell'attesa

Beccati l'ultimo Pronti Al Peggio Piazza Delight: Canadians.



e poi perché i gadget stupiderrimi a Noi piacciono un botto eccovi The Lost Episode Countdown Timer...

Monday, January 19, 2009

Supermesto

Quando le cose si fan serie... o per lo meno quando tira un vento geliderrimo... Superfuffa viene registrato 6 o 7 volte fino a divenire Supermesto.
Il soggetto è la mostra su Tara. Di cui già accenai.

Per fortuna è rapido tanto quanto lo sono gli episodi di Happy Tree Friends, purtroppo non sfiora minimamente l'eccelso livello gore e la genialità degli HTF*... ci consoliamo con la loro sigla...


*nel mio fantadelirio m'immagino una scolaresca che cerca informazioni su Tara in google e per caso capita su questo post, e poi sempre per caso e curiosità va sul link degli Happy Tree Friends, lancia un episodio di questi allegri pupazzetti... e baaaaam tutti in lacrime e traumatizzati a vita!!!!

Friday, January 16, 2009

in attesa dell'uscita ufficiale...

... é prevista per fine febbraio l'uscita dell'attesissimo secondo album di General Elektriks, dal titolo: Good City For Dreamers. General Elektriks non é altri che RV Salters* il frenchy del collettivo Quannum Projects (per le bestiaccie: di Quannum fanno parte tra gli altri DJ Shadow, Blackalicious, Curumin, Lateef et Lyrics Born ).

Il primo album (Cliquety Kliqk) era parecchio interessante e innovativo, un vero delirio musicale... due pezzi su tutti: F'acing That Void (video) e Tu M'intrigues (live in Paris), il cui testo é strepitoso e pieno di letture. Io associo quest'album (e questo artista) a 2nd Round degli Sporto Kantès perché li conobbi nello stesso periodo a cavallo tra il 2003 e il 2004... seppure l'associazione sia tutta mia, in comune hanno un determinato animo/stile pastiche sperimentale con un seconda lettura, a volte tragica a volte ironica ed un gusto per il non sense che proprio mi piace.
"Aesthetically, General Elektriks is a project that refuses to land in a particular bin at the record store."

Per il momento é trapelato solo un pezzo e per altro per vie ufficiali. E non l'ultimo dei pezzacci o il pezzone faro, ma un pezzo politico di denuncia sociale, si tratta di The Battle Of Cochabamba part1 feat. Lateef The Truthspeaker. [emmepitre]
Per info:
inspired by the popular uprising that took place in Cochabamba, Bolivia, in 2000. In short: the water system of the city had been leased to an american corporation (a subsidiary of Bechtel), and, wouldn't you know it, the water bills were all suddenly jacked up. People were having to spend up to a 3rd of their income to pay for tap water. The people of Cochabamba took it to the streets, and eventually convinced the local authorities to kick the corporation out.

*RV sta per Hervé.

l'episodio più inutile del mondo

Più per fare contento l'amico Gizzauro che per altro, ecco a Voi un nuovo scintillante episodio di Superfuffa!!! Sta volta manco fine a sè stesso, ultraiperautoreferenziale, come se di solito non lo fosse... in pratica un doppione del post precedente... fuffaria vera...
Location: @ work rigososamente after 7 p.m. In sottosfonno: Elvis Presley - Burning Love.



Però visto che i contenuti in qualche modo bisogna pure metterceli dentro da qualche parte cattatevi sto K-dô
Hollywood, Mon Amour: Dea Li - "Cat People (Putting On Fire)" [emmepitre]
Theme from the movie "Cat People" (1982)
Written by Giorgio Moroder
Originally performed by David Bowie

Thursday, January 15, 2009

Brand New Maranza Bitchin' Helmet

Addendum musicale in fondo al post...
Premessa
: perché con Alfonso c'é sempre una premessa... cheppalle... Mesi fa la chiusura (parte rossa) del casco é andata a puttane, e visto che sono mesi che me ne giro col casco della vergogna (Momo Rosso di Sab), ieri mattina ho cercato -sparandomi 7 posti diversi- di trovare una soluzione... Zibra... (sospetto perché i francesi sono degli incapaci, ma non ditelo in giro), allora ieri sera mi sono rassegnato all'idea di prendere un nuovo casco e l'ho fatto...
Non volevo spendere troppo, ma volevo un casco degno della sua funzione e che rispettasse l'animo del proprietario... é stato amore a prima vista, con quello che, a occhio e croce, ma soprattutto per via delle grida e delle lacrime di gioia del venditore, é il worst seller di tutti i tempi in matiera di caschi...
Ecco a Voi il Casco da Zarro!!!
Trattasi di un casco in glassfiber e kevlar (che mo' ci fanno pure i piatti da pic-nic) della marca Project for Safety (tocchiamoci le balle) e per la precisione che mi contraddistingue a tratti é il modello col nome più pomposo, anni '80 e gay mai sentito per un casco: Flash Jet Graphic Cafe' (che un nome più lungo no, che già fa gara con la marca), colore... é qui ho avuto la seconda epifania... non bastassero la doppia striscia nera bordata di rosso e la stella unica sul lato sinistro... color Red Star. Bitchin' Style!!! Scintillante e dorato come la peggio pacottiglia!
Ma questa é sempre la premessa? Ficata vera e totalmente inutile per quanto riguarda il qui presente? Togliendo la visiera diventa un casco da sci (é omologato per entrambi gli utilizzi). E mi farebbe proprio comodo se partecipassi al corso di fuori-pista del FALC (che non sta per Felici Alpinisti Leccano Culi, ma é l'acronimo di ferant alpes laetitiam cordibus, che io pur avendo fatto il latino a scuola non ho ancora capito bene che ci facesse Letizia sulle Alpi con le corde...).

Wednesday, January 14, 2009

Southern Fried Records


Torno a parla di The BPA (The Brighton Port Authority) di Norman Cook, perché tra poche settimane esce il nuovo progetto del signor Fatboy Slim, si chiamerà I Think We're Gonna Need a Bigger Boat e prevede diversi contribuiti tra cui David Byrne, Iggy Pop, Dizzee Rascal, Jamie T, Jack Penate, Ashley Beedle, Emmy the Great ed altri... (Volendo) già disponibile su Amazon...

He's Frank (feat. Iggy Pop)

Rimanendo nella perfida Albione, e guarda caso nella stessa casa discografica (per altro di proprietà di Norman Quentin Cook) ripesco un gruppello maranza di cui ho vagamente accenato l'estate scorsa... trattasi di The Whip. Mi sono ripromesso di recuperare al più presto il loro album X Marks Destination...
Per il momento vi lascio con The Whip - Trash
via woxy.com

Tuesday, January 13, 2009

Birdy Nam Nam - Manual for Successful Rioting

Approfitto della sempre ottima segnalazione di GuiGui, per presentarvi l'ultimo opus (uscito ieri) dei Birdy Nam Nam: Manual For Successful Rioting. I quattro folletti francesi specialisti di turntablism, sono di ritorno con un album estremamente elettronico. Suppongo non debba spiegarvi l'origine del nome di questo collettivo, ma visto che c'é pure Daria che legge le quattro minchiate che butto giù quasi quotidianamente, allora faccio lo sforzo, e lo faccio solo per lei che se no poi mi scassa la minchia... (il nome della formazione deriva da una scena di "Hollywood Party" (The Party) del 1968, diretto da Blake Edwards, dove Peter Sellers cercando di dar da mangiare ad un uccello gli si rivolge dicendo « birdie num num »). Eminenze grigie di questa produzione sono Yuksek e Justice, questi ultimi hanno prodotto il brano che chiude l'album "The Parachute Ending". La notiziona (per quanto mi riguarda) é la presenza del duo Bumcello nel pezzo "Bonne Nouvelle".
Altra segnalazione pregiatissima sempre proveniente da GuiGui e sempre a riguardo dei B.N.N.:
On Stage With Birdy Nam Nam.
Tutti l'hanno messo e lo metto anche io... il video sciallo che ha anticipato l'uscita dell'album, e onestamente si vede proprio che i ragazzi si sanno divertire!!!


Visto che GuiGui ha già messo l'eponimo pezzo Manual For Successful Rioting... io, in attesa di cattarmi the full album, vi spaccio l'altro pezzone che già circola:
Birdy Nam Nam - The Parachute Ending (Produced by Justice) [emmepitre]

Friday, January 09, 2009

Patria o Muerte!

Ieri sera sono andato al cinema... ed ho visto il primo capitolo del biopic su un certo Ernesto Guevara De la Serna. Il titolo di questo post all'origine sarebbe dovuto essere: "L'histoire de l'homme au chapeau mou qui tirait dans la nature"*... poi non me la sono sentita... é dura dare un parere avendo visto che la prima parte... ma ci provo lo stesso...
Che - L'argentino
(The Argentine)
Un film di Steven Soderbergh. Cinema d'azione o riflessione sulla lotta armata? Entrambi secondo me. Questa prima parte riguarda il periodo della Rivoluzione cubana (tra il '55 e il '59), personalmente ero più curioso di vedere il trattamento della pellicola e dell'icona che della storia (che per altro conosco relativamente bene); Soderbergh utilizza la nuova, agilissima camera digitale Red, quasi sempre in ambienti e con luci naturali, la fotografia, il taglio e il modo in cui é girato mi hanno letteralmente investito, é pur vero che sono un suo fan incondizionato, ma é anche vero che ero piuttosto titubante rigurdo a questo progetto... Davanti ad un personaggio, un simbolo, ma al contempo una persona, con i suoi limiti, le sue debolezze e, diciamolo pure, le sue follie. Devo dire che per il momento il risultato é decisamente sorprendente, la narrazione, condita da flash-forward, é fluida e intensa senza scadere nel facile manierismo da biopic, non viene fuori un Che personaggio (leggi caricaturale), ma neanche si scivola nel Che persona (lato intimo o personale, che chiunque può cogliere e raffigurarsi leggendo i suoi scritti e le varie biografie), anzi piano sequenza dopo piano sequesta lo spettatore assiste alla nascita di un mito. Come scrisse Jean Paul Sartre: "grande intellettuale, ma non solo: il più completo essere umano della nostra epoca". Risulta impressionante il lavoro di mimesi, i volti, i gesti, le espressioni, i costumi... e non sto parlando solo di Benicio Del Toro, ma anche degli altri due attori che interpretano Fidel e Camilo Cienfuegos (rispettivamente Demian Bichir e Santiago Cabrera). Non vi racconto nient'altro perché vale la pena di scoprirlo da sé, anche se i primi 10 minuti possono risultare lenti, poi si ha l'impressione di guardare un clip... Forse per il momento l'unica critica che si può avanzare é riguardo ai rapporti con Castro (veramente abbozzati), vediamo come procede, anche se ho il sospetto che la seconda parte, incentrata sul periodo boliviano, lascierà alle sue spalle tutto l'interessante discorso della gestione del potere, della sua disastrosa politica industriale (mai stato un buon politico), ma soprattutto, mio malgrado, verrà saltata di pari passo l'esperienza africana... Peccato per l'inevitabile reticenza nell'affrontare i lati più problematici del personaggio. Ma alla fine non si può avere tutto.

Per vederlo in Italia bisognerà attendere fino al 20 febbraio. Per sapere se il secondo capitolo merita altrettanto dovete aspettare il 28 gennaio, data d'uscita francese...

*La storia dell'uomo col cappello molle che sparava nei boschi.

Gunnin for that #1 Spot

Documentario girato da Adam Yauch (dei Ragazzi Bestiali) al legendary Rucker Park ad Harlem. Ne sono venuto a conoscenza grazie a Rebound Grillo e se ne é parlato rapidamente nei commenti su JunkiePop. Mi limito a passarvi un paio di pezzi dalla colonna sonora...Ludacris - “Number One Spot
Jay-Z - "My 1st Song"
Public Enemy - "By The Time I Get To Arizona"


Thursday, January 08, 2009

ma in che mondo viviamo?

Stranamente non trovo le parole giuste per descrivere il sentimento che provo riguardo ad un fatto di cronaca avvenuto quest'oggi.
Debita delucidazione: Mia madre soon partirà in pensione e ha già deciso da tempo di trasfersi da Milano al suo paese d'origine in Trentino... Un posto di mille anime dove l'inverno non batte il sole, o per lo meno se lo fa, lo fa poco e di sfuggita... Il luogo in questione si chiama Grigno.
Stamane a meno di cento passi da casa, proprio davanti ad uno dei rari luoghi che frequenta mia madre... Qualcosa che non avrei mai immaginato. Triste Sviluppo.


Rileggo con un certo brivido quello che scrissi, a cui tutt'ora credo, in tempi non sospetti.

Giovedì cover? Massì at least one... o anche due...

My Brightest Diamond - Tainted Love (Soft Cell cover)
(from Guilt By Association, Vol 2)Emiliana Torrini - Sound of Silence (orig. Simon and Garfunkel) NeW LiNk
(from Icelandic covers compilation Stone Free, 1996)

Le Torte Fatte In Casa @ Music Sound Como Sabato 17 Gennaio 2K9


Wednesday, January 07, 2009

Con sto freddo é meglio riscaldarsi... (Lapalissiano oserei dire)

Indipendentemente dal fatto che a Noi le canzoni con fuzz guitar, big driving drum sound, screaming vocals e un dirty saxophone break, ci piacciono di brutto... Che é come dire che a me ci piacciono le donne (Gizzo Quote). Ma non sono l'unico... Anche Daria fa parte della banda... in quanto finta pseudo cripto Les_bi-(D)aria.
Dicevamo... Indipendentemente da tutto ciò... a volte mi piacerebbe avere i capelli fini e lunghi per fare del headbanging su certi pezzoni che spaccano la merda (cit.).
Perche con un pezzo così non si può ballucchiare con una scopa in culo... é al limite dell'eresia...
Parlando d'eresia scatta il momento OFF TOPIC: Sono due sere che esattamente alla stessa ora (21h35 per la precisione) mi capita d'incrociare, all'angolo tra rue Monge e rue Cardinal Lemoine, un temerario corridore invernale che scende dal Pantheon verso il lungo Senna... In calzoncini!!! Ok ieri sera, che ce staveno -8°, almeno ha avuto l'accortezza di mettere una mini calzamaglia - scaldamuscoli in lycra sotto gli shorts. Ora qualcuno dovrebbe magari spiegarglielo che la lycra non scalda un cazzo...

Due anni prima della
Summer of Love il gruppo garage rock-protopunkers The Sonics, faceva una cover della canzone Have Love Will Travel di Richard Berry, autore della ben più famosa "Louie Louie".
image via The New Yorker
The Sonics - Have Love Will Travel[emmepitre as usual]
via the finest kiss

guardate la cover che ne fanno The Black Keys...


Tuesday, January 06, 2009

Fuck the system Ovvero Come ti vinco il quiz

Denoto che il termometro é da più di 36 ore sotto i -5° e prevede di scendere questa notte sotto i -10°...
Ma il tema centrale di questo post é ben altro... Ieri sera si rifletteva sul fatto che, al giorno d'oggi, si può vincere un Music Pub Quiz con estrema facilità -o per lo meno qualificarsi tra i primi-, chiaramente trattasi d'imbroglio, ma non sono convito che in molti ci abbiano già pensato...
Come funziona un Pub Quiz?
Diverse squadre devono rispondere a più domande, chi fa più punti si catta una boccia aggratis.
Come fottere il sistema?
Nel caso in cui il quiz in questione sia musicale, basta che uno dei membri del team possega un iPhone con Shazam (o semplicemente un telefono 3G con Shazam). "Shazam!" al di là dell'essere il grido/acronimo di battaglia di Capitan Marvel é un pratico programmino che funge da Music ID o acoustic fingerprint.
Niente... tutto qui... mi son chiesto se la gente che organizza/partecipa a questo genere di kermesse ci avesse mai pensato...