È raro che scriva di libri, da un lato perché la lettura è cosa personale, dall'altro perchè un libro lo si divora, lo si consiglia, lo si offre, ma non si racconta, o meglio... qualora lo si racconti bisogna essere particolarmente bravi nel farlo. Non credo sia la mia specialità, però quest'oggi sono in vena d'eccezioni. Questo autore mi è particolarmente caro ed è da parecchio tempo che medito di scrivere un post su questo libro, purtroppo sono uno di quei nevrotici che di tanto in tanto, quando un libro li appassiona a tal punto da non volerlo finire, a tre quarti del libro si fermano e in maniera alquanto masochistica passano ad altre letture... L'altro giorno ho preso un libro dallo scafale limbo e l'ho terminato.
Michael Chabon Il sindacato dei poliziotti yiddish. Rizzoli.
Una cosa bisogna dirla fin da subito, al sottoscritto per capirla ci son volute almeno un paio di riletture di passaggi sospettosi, si tratta di un'ucronia, l'unica cosa necessaria da tenere in mente è che in questo universo alternativo lo stato di Israele non esiste. Non voglio raccontarvi nulla di nulla perchè l'abile intreccio da detective story è solo una delle squisite ragioni per le quali vale la pena di leggere questo tomo da 400 pagine... Gli impressionanti personaggi meticolosamente cesellati, il mondo ebraico e i suoi termini yiddish come sholem e shammes, la narrazione espressiva ed avvincente, l'umorismo triste in pieno stile Chabon, premesse e promesse si mescolano tra il realistico ed il fantastico. Forte è la senzazione di un mondo agli sgoccioli, in questa enclave fatta di personaggi misteriosi, al limite del baratro, cappelli neri, scacchisti, donne d'acciaio, eccessi e religiosità il tutto tenuto insieme da rituali e linguaggio propri di una comunità chiusa, ma piena di sfaccettature. Scritta come se uscisse dalla penna di Raymond Chandler o Dashiell Hammett, questa incredibile storia fantastica a dir il vero risulta molto come una riflessione sulla realtà che ci circonda, ma non solo, mette l'accento sulla ricerca della propria identità, sulle passioni che ci sostengono e che al contempo ci tirano verso il basso; volendo sbilanciarsi direi quasi una autopsia intellettuale sulla fede e sull'amore.
Nota geek: è prevista una trasposizione cinematografica di questo tragicomico noir ad opera dei Coen Brothers. Mai scelta fu più azzeccata.
4 comments:
Amo i fratelli Coen, non sapevo di questa (splendida) notizia. Dunque, benvenuto nel mio mondo. Chiara
il libro m'attizza
Paolino, OVVIAMENTE tu conosci e già leggesti sia
"Le fantastiche avventure di Kavalier & Clay" che "Wonder Boys" nevvero?
Se così non fosse, corri a ripari!
sòssincero, non lessie (come il cane), recupero
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