Mentre qualcuno si prepara ad un weekend d'assassinaggio spartano (Li sento caldi gli Spartani, soprattutto NicoL'AmicoFico che non solo mastica la lingua, ma che di teutoniche se ne intende...) da queste parti si ripesca l'alienante incursione a Kreuzberg di domenica scorsa.
Nove di sera, decidiamo d'andare a vedere dove si trova il Watergate (pur ben sapendo che la domenica sera é chiuso...) quindi si scende a Warschauer Straße e nella nebbia più fitta che abbia visto ultimamente (non vivendo più in Padania non ho più l'abitudine e a Parigi la nebbia é come la neve, la vedi col binocolo...), mentre tutti si dirigono verso le viuzze di Friedrichshain noi ci incamminiamo nella direzione opposta sul Oberbaumbrücke, poco illuminato e avvolto da una spessa coltre bianca... Arriviamo dove dobbiamo arrivare, constatiamo quello che già sapevamo e ci addentriamo in una Kreuzberg alquanto desolata e dai difficili punti di riferimento (é notte e nun se vede 'n cazzo), alla ricerca di un pasto caldo. Dopo una discreta camminata e zero punti figa accumulati, la ricerca del cibo o di un luogo riscaldato si fa impellente, fa freddo e comincia a formarsi un leggero strato di ghiaccio sul marciapiede... Io cammino come una papera per evitare di spaccarmi di nuovo, gli altri se la trottolano disquisendo sul tipo di cena che ci aspetta. Viene posto il veto su giappa, indiano e kebab... ne incrociamo uno dietro l'altro in maniera inquietante. Vediamo un ristorantello apparentemente grazioso che s'affaccia sul retro del giardinetto di una chiesa, vegetariano... pongo il mio veto... Zeno che sono giorni che fa lo spiritoso su cibo e pause varie é stato incaricato di scegliere il ristorante... Continua a fare lo spiritoso comunque.. "Dai un buon messicano! Ma quando ci ricapita!" e via dicendo... Arriviamo in prossimità di una stazione del metro (tra le altre cose la stazione successiva a quella accanto alla quale siamo passati 15 minuti prima), lo stradone che ci troviamo davanti é desolato tanto quanto quello che ci siamo lasciati dietro, qualche neon in più ci motivano per altri 300 metri, arrivati all'angolo successivo c'imbattiamo in un ristorante... messicano. Zeno, manipolatore delle masse, propone d'entrare e noi non abbiamo la forza d'opporci, nemmeno Giò che era stato categorico sull'indiano... Ste invece, secondo me, aveva proprio voglia di messicano... Il posto é stranamente riempito per le dieci passate di domenica sera, tre spagnoli di Spagna (di cui 2 lesbiche ndR) ad un tavolo fanno pensare bene, una tavolata di soli cazzi con l'eccezione di UNA SOLA TIPA (per altro detentrice dell'unico punto figa doppio attribuito nella serata) seduta al centro... scopriremo solo più tardi che trattasi d'inglesi d'Inghilterra... Il menu é abbastanza vario e i cocktail sono a 3 neuri e 50. C'é chi si lancia (Quesadilla, Fajitas) e chi no (Que Pasa Burger -?!?- e un altro panozzo pacco)... I piatti tipici sono copiosi, ma dal gusto austero, i piatti pacco sono pacco per antonomasia, le bevande rimangono sul soft come il loro prezzo... La musica e gli strepitosi affreschi murali li lascio alla vostra fervida immaginazione... Per non essere da meno del cosmopolita Giò che ha sfoggiato il suo russo a pranzo, noi altri provinciali ci arrabattiamo col nostro spagnolo maccheronico... All'uscita siamo tutti d'accordo per sgommare asap in direzione Mitte. La nostra scelta viene premiata perché fin dall'arrivo sulla banchina del metro il gioco della figa riprende in tutto il suo splendore. Una puntata duopo al Tacheles e al Greenwich Bar e poi sparati al torrido Kaffee Burger. Ma questa é un'altra storia...
3 comments:
invidia
guarda proprio invidia sulla cena messicana NO! sul Kaffee Burger e tutto il resto magari sì...
no no su berlin in generale (dietro la collina)
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