Allora andiamo con ordine... In primo luogo, giusto per la nozionistica e la precisione, trattasi del palazzo della Mshatta, o Mushatta arabo: قصر المشتى, Qaṣr Mshattā, è uno dei cosiddetti "castelli arabi omayyadi" di Siria e Giordania.
I resti del palazzo furono rinvenuti nel 1840. La facciata fu donata dal Sultano ottomano Abdul Hamid II al Kaiser tedesco Guglielmo II. La maggior parte dell'opera fu ospitata in quello che all'epoca si chiamava Kaiser-Friedrich-Museum (oggi: Bode Museum) di Berlino nel 1903. Nel 1932 fu spostato e ricostruito nel Pergamon Museum della capitale tedesca. Fu seriamente danneggiato durante la Seconda guerra mondiale, quando Berlino fu brutalmente bombardata dagli Alleati nell'ultimo periodo del conflitto. Oggi è una delle più spettacolari dotazioni museali del Museum für Islamische Kunst del Pergamon Museum.
Noi alla vista di questo nome non abbiamo pensato all'assonanza col francese "Chatte" (La chatte est un mot du registre vulgaire désignant l’organe sexuel de la femme Wiki docet), ma al più nostrano sciatta. Poi il discorso ha preso una piega ilaro-feroce verso altri lidi che per decenza morale ed intellettuale non divulgheremo... La sola cosa sulla quale possiamo rassicurarvi é che non si trattava, stranamente, di argomenti sessuali. E tutto sommato forse sarebbe stato meglio... Ma come si suol dire: what happens in Berlin stays in Berlin.
ADDENDUM: Daria rompe il cazzo perché vuole continuare a fare commenti sul gioco della figa, ma secondo una teoria tutta sua, se io poi pubblico altri post nessuno andrà a leggere i precedenti... con la fantastica giustificazione: "anche perché se nessuno mi legge non c'è gusto".
I resti del palazzo furono rinvenuti nel 1840. La facciata fu donata dal Sultano ottomano Abdul Hamid II al Kaiser tedesco Guglielmo II. La maggior parte dell'opera fu ospitata in quello che all'epoca si chiamava Kaiser-Friedrich-Museum (oggi: Bode Museum) di Berlino nel 1903. Nel 1932 fu spostato e ricostruito nel Pergamon Museum della capitale tedesca. Fu seriamente danneggiato durante la Seconda guerra mondiale, quando Berlino fu brutalmente bombardata dagli Alleati nell'ultimo periodo del conflitto. Oggi è una delle più spettacolari dotazioni museali del Museum für Islamische Kunst del Pergamon Museum.
Noi alla vista di questo nome non abbiamo pensato all'assonanza col francese "Chatte" (La chatte est un mot du registre vulgaire désignant l’organe sexuel de la femme Wiki docet), ma al più nostrano sciatta. Poi il discorso ha preso una piega ilaro-feroce verso altri lidi che per decenza morale ed intellettuale non divulgheremo... La sola cosa sulla quale possiamo rassicurarvi é che non si trattava, stranamente, di argomenti sessuali. E tutto sommato forse sarebbe stato meglio... Ma come si suol dire: what happens in Berlin stays in Berlin.
ADDENDUM: Daria rompe il cazzo perché vuole continuare a fare commenti sul gioco della figa, ma secondo una teoria tutta sua, se io poi pubblico altri post nessuno andrà a leggere i precedenti... con la fantastica giustificazione: "anche perché se nessuno mi legge non c'è gusto".
5 comments:
disconosco l'addendum, non è nel mio stile. né fare l'egocentrica, né apprezzare "la figa".
in gita a berlino un compagno della "casta" se ne è uscito con questa domanda:
"siete andati a vedere il museo delle pergamene?"
No ma che davvero?
sììììììì
comunque io convengo sull'addendum, anche se questo post non lo leggerà più nessuno ormai. cioè questo blog ha dei post leggendari che aprono discussioni enciclopediche, però poi c'è subito roba nuova da vedere e non ci si sta più dentro ecco.
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