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Saturday, June 27, 2009

certa robbba travels fast on 2.0

Due cose due. Entrambe che arrivano da Tumblr.

Ieri Tobbino Nostro ha messo una immagine molto minimal sul suo tumblr, uno sfondo nero con la scritta In Bruges, ovviamente trattasi di questo film. Il risultato é che ci siamo tutti scatenati...
morgenstern reblogged this from superfuffa and added:
  1. Reblog with your fav quote! superfuffa:  byronic:  tobwaylan: It’s in Belgium. It’s a fucking fairytale town.  …If I grew up on a farm, and was retarded, Bruges might impress me but I didn’t, so it doesn’t.  …What are they going to have? A medieval fucking bowling alley?   I do want the guy dead, I want him fucking crucified but it don’t change the fact that he stitched you up like a blind little gay boy, does it?

    Reblog with your fav quote!

    superfuffa:

    byronic:

    tobwaylan:

    It’s in Belgium.

    It’s a fucking fairytale town.

    If I grew up on a farm, and was retarded, Bruges might impress me but I didn’t, so it doesn’t.

    What are they going to have? A medieval fucking bowling alley?

    I do want the guy dead, I want him fucking crucified but it don’t change the fact that he stitched you up like a blind little gay boy, does it?

nel frattempo su Twitter...
TobWaylan
@eazye_zeleste mi ricorda l'accento dublinese di Farrell in "In Bruges". Oh, comuni mortali, se non lo avete visto in originale, facetelo!
il sottoscrittolo
@TobWaylan A great day this has turned out to be.I'm suicidal,me mate tries to kill me,me gun gets nicked & we're still in fookin' Bruges!

Byron (byronic)
@eazye_zeleste "You fucking retract that bit about my c*nt fucking kids!" (I love it when Ralph Fiennes swears fucking hard)
@TobWaylan te sei un mito, sei

TobWaylan
@byronic ahah, grazie. In Bruges scatena quotaggi compulsivi non indifferenti! E comunque, That's for John Lennon, you Yankee fuckin' cunt!
Io
destroying the phone, his wife approach him,"Harry. Harry! It's a inanimate fucking object!" Harry "You're an inanimate fuckin' object!"
TobWaylan
@eazye_zeleste Maybe that's what hell is, the entire rest of eternity spent in fucking Bruges. E' da quotare tutto, sto film.
e poi di nuovo su tumblr...
Maybe that’s what hell is, the entire rest of eternity spent in fucking Bruges.
In Bruges
ancora stamane Byron
@TobWaylan "What's Belgium famous for? Chocolates and child abuse, and they only invented the chocolates to get to the kids." E buongiorno!.

sempre ieri Morgenstern ha postato questa citazione

  • "Writing is betraying the people you love to impress people you’ll never meet."
    —Chris McQuarrie
  • ... la leggo, mi piace di brutto e do il "cuoricino", e penso "perché questo nome non mi è nuovo?", non riesco neanche a fare una rapida ricerca che Violetta "reblogga" la citazione e aggiunge
    • There goes my precious personal relationship with The Way Of The Gun, I guess.
    folgorazione e vado di reblog pure io con il seguente commento.
    • ah ecco perché il nome mi diceva qualcosa…
    (riferito al fatto che Chris McQuarrie è lo sceneggiatore e regista di The Way of the Gun -orribilmente tradotto in Le vie della violenza-, nonché co-sceneggiatore de I Soliti Sospetti).

    in tarda serata Violetta pubblica un super bel post a punti in inglese partendo dallo spunto morgensterniano. Lo riporto qui integralmente:

    Case in point.

    - Pretty much everyone I know dislikes it.

    - Released in Argentina as “El calor de las armas”, which doubles as the biggest unintentional hello, subtext in the title moment, ever.

    - I stole a major line from it, put it in the book I wrote, gave it a fairly prominent spot, and no one noticed. Huh.

    - Another contender was, “You know what I’m gonna tell God when I see him? I’m gonna tell him I was framed.”

    - Points for squeezing a queasy child molestation almost-flashback in the middle of a terse dialogue exchange between the two leads.

    - I seriously considered quoting that one line at the beginning of that one book, but backed out of it just cause I thought people would rile me up even more with the whole so you’re a girl action film buff, what’s your angle, sweetheart?. (Which they did. Totally. How annoying.) Plus, I wasn’t quite ready to come out as an unapologetic “blood + non-redemptive story arc” shipper. (Guess I am now.)

    - Ryan Phillippe as an actor of any substance? Really? Oh, ok.

    - As far as dramatic progression goes, a few shots here and there (such as the moment at the convenience store, see above) do not serve any purpose. At all.

    - What said shots do accomplish is a fabulous sense of mood. And, maybe, a very light counterpart to said “bullets + non-redemptive story arc” thing.

    - See also: levity.

    - I own the DVD, but seldom think about it.

    - Chris McQuarrie gets a lifetime pass from me just because of this one. Which doesn’t mean I’m going to Netflix Valkyrie anytime soon.

    - If he ever gets around to shooting his Stanford Prison Experiment script, however? I’m so there.

    (And now excuse me as I go rewatch Donnie Darko’s first 30’ pretending the whole thing is a schizophrenia-induced hallucination. I just like it better like that.)

    Ovviamente io ho subito fatto un reblog e altrettanto ovviamente ho aggiunto la mia solita stronzata.

    Vi gggiuro, visto che ho sottomano entrambi (il dvd di Way of the Gun E il libro di Violetta), mo’ passo il weekend a cercare la stolen line.

    Friday, June 05, 2009

    Per il resto, la vita è dolce come il liquore distillato in una cella di massima sicurezza*

    Tony Motorello é uno di quelli che scelgono i libri dalle copertine.
    Bando alle ciance... ecco a Voi un nuovo episodio di Superfuffa .


    * Il titolo é una citazione da Sono io che me ne vado di Violetta Bellocchio.

    Friday, April 17, 2009

    Più brutto dell'ascella di una scimmia

    Ieri un divertente siparietto mi ha fatto riflettere sul mio linguaggio a dir poco fiorito, nella fattispecie gentilmente descritto come colorito, colgo quindi l'occasione per parlavi di una lettura che io definisco "da aeroporto", perché non necessita grande concentrazione quindi riesci a renderti conto della chiamata al gate, ed inoltre ti evita di addormentarti... Potremmo anche chiamarla "lettura da trasporto pubblico", o molto più prosaicamente "lettura da cesso".

    Uglier Than a Monkey's Armpit a cura del Dr Robert Vanderplank (che sembra un nome troppo finto, invece il tipo é Director of the Oxford University Language Centre) con l'apporto aggiuntivo di Stephen Dodson (autore del blog Language Hat). Sottotitolo: Untranslatable Insults, Put-downs and Curses from Around the World .
    Ce ne sono per tutti i gusti, ma non sono stati messi a mozzo, c'é tutta una fine logica atta a comprendere i meccanismi socioculturali che giaciono dietro alle predisposizioni di alcune lingue per tal o tal altro insulto, categoria di scherno o modalità d'espressione dello stesso... L'altro elemento notevole é l'approccio dell'autore, molto metodico, introduzione delle tematiche predilette dalla lingua in questione e di seguito una decina d'espressioni con breve spiegazione e commento, il tutto redatto con sano umorismo e leggerezza.

    Thursday, April 02, 2009

    Anni di fumo

    Non credo siano necessarie presentazioni (né dell'autore, né del tema), e neanche commenti vari o analisi, già il fatto che ne parli qui, é cosa talmente strana che aggiungere parole superflue sarebbe destabilizzante, sia per me che per Voi. ;p

    Forse l'Italia non sarà mai un paese normale. Forse è il paese in cui tutto diventa normale. Si telefonava al centralino della Camera dei Deputati e si diceva: «Le Stragi, per favore», e quello rispondeva: «Resti in linea, prego», e ti passava la Commissione Stragi.
    Adriano Sofri La notte che Pinelli. Sellerio.


    + il secondo bonus musicalo del giorno, che in realtà era quello previsto da calendario, ma ieri sera Meiso mi é entrato nella capoccia... e quindi la seleçao Dj Krush era duopo.
    Kenny Dope Unreleased Project - Get On Down
    The Wiseguys - We Be The Crew...
    Qui si tratta di due casi un po' speciali Kenny "Dope" Gonzalez (l'altra metà dei Masters at Work insieme a Little Louie Vega) é, come tutti ben sanno, un produttore di musica House newyorkese, mentre il secondo é l'esempio di una electronic hip hop band (formata dal duo Dj Touche e Dj Regal), con radici nel breakbeat e nel trip hop.

    Wednesday, January 21, 2009

    Il Sindacato Dei Poliziotti Yiddish

    È raro che scriva di libri, da un lato perché la lettura è cosa personale, dall'altro perchè un libro lo si divora, lo si consiglia, lo si offre, ma non si racconta, o meglio... qualora lo si racconti bisogna essere particolarmente bravi nel farlo. Non credo sia la mia specialità, però quest'oggi sono in vena d'eccezioni. Questo autore mi è particolarmente caro ed è da parecchio tempo che medito di scrivere un post su questo libro, purtroppo sono uno di quei nevrotici che di tanto in tanto, quando un libro li appassiona a tal punto da non volerlo finire, a tre quarti del libro si fermano e in maniera alquanto masochistica passano ad altre letture... L'altro giorno ho preso un libro dallo scafale limbo e l'ho terminato.

    Michael Chabon Il sindacato dei poliziotti yiddish. Rizzoli.
    Una cosa bisogna dirla fin da subito, al sottoscritto per capirla ci son volute almeno un paio di riletture di passaggi sospettosi, si tratta di un'ucronia, l'unica cosa necessaria da tenere in mente è che in questo universo alternativo lo stato di Israele non esiste. Non voglio raccontarvi nulla di nulla perchè l'abile intreccio da detective story è solo una delle squisite ragioni per le quali vale la pena di leggere questo tomo da 400 pagine... Gli impressionanti personaggi meticolosamente cesellati, il mondo ebraico e i suoi termini yiddish come sholem e shammes, la narrazione espressiva ed avvincente, l'umorismo triste in pieno stile Chabon, premesse e promesse si mescolano tra il realistico ed il fantastico. Forte è la senzazione di un mondo agli sgoccioli, in questa enclave fatta di personaggi misteriosi, al limite del baratro, cappelli neri, scacchisti, donne d'acciaio, eccessi e religiosità il tutto tenuto insieme da rituali e linguaggio propri di una comunità chiusa, ma piena di sfaccettature. Scritta come se uscisse dalla penna di Raymond Chandler o Dashiell Hammett, questa incredibile storia fantastica a dir il vero risulta molto come una riflessione sulla realtà che ci circonda, ma non solo, mette l'accento sulla ricerca della propria identità, sulle passioni che ci sostengono e che al contempo ci tirano verso il basso; volendo sbilanciarsi direi quasi una autopsia intellettuale sulla fede e sull'amore.

    Nota geek: è prevista una trasposizione cinematografica di q
    uesto tragicomico noir ad opera dei Coen Brothers. Mai scelta fu più azzeccata.

    Thursday, December 18, 2008

    Giovedì... Gnocca? No libri...

    Ed nello specifico di un singolar tipo di librai che sta progressivamente scomparendo... I bouquinistes di Parigi, che albergano sul lungosenna. Anatole France li definiva poeticamente "i mercanti dello spirito". Principalmente vendono libri antichi o d'occasione esposti nelle particolari boîtes verde scuro, tutte della stessa misura... Ne rimangono circa poco meno di 250, si estendono per 3 km su entrambe le rive ( rive droite: dal pont Marie al quai du Louvre; rive gauche: dal quai de la Tournelle al quai Voltaire) e sono stati dichiatati dall'UNESCO “facenti parte del patrimonio mondiale dell’umanità, essendo parte del lungosenna”, questi librai di strada fanno parte del paesaggio parigino dal XVI secolo, spesso cacciati dal potere reale, diventano sempre più numerosi con la costruzione del pont Neuf nel 1604. Proprio in questo periodo nascono le prime lettore pubbliche accompagnate da spettacoli en plein air.

    Completamente Off Topic: le Cronache dalla palestra del cumpa Morgenstern lette subito dopo la visione di Madagascar 2: Escape 2 Africa mi obbligano a postare questa canzone di Will.I.Am:

    anche se continuo a preferire l'originale...

    Thursday, October 16, 2008

    I conigli lettera(ri) del mia mamma/1

    Questo è un primo tentativo, ci vorranno diverse occasioni per raddrizzare il tiro, ma vi prego siate accondiscendenti perchè già che la collaborazione avviene via missiva cartacea (mia madre ed internet ti raccomando... fino a poco tempo fa pensava che le e-mail fossero di pubblica lettura). Questa prima volta sarà atipica e parecchio lunga, il libro scelto è per altro particolare e necessità più sinopsi di quanto si volesse svelare nelle intenzioni editoriali di questo nuovo appuntamento letterario. Quindi mi scuso per le spoilerate di mia madre, ho cercato di metterle in grigetto, per quanto mi fosse possibile.

    Geraldine Brooks I custodi del libro. Neri Pozza.

    Bellissimo libro, avvincente, mai un momento di noia. È la storia del ritrovamento di un rarissimo libro -l'Haggadah- manoscritto ebraico del XV secolo salvato da un bibliotecario musulmano, ritrovato a Sarajevo. (Basato su un fatto vero, scoperto mentre l'autrice faceva la corrispondente di guerra). Attraverso il percorso -ricostruito a ritroso nel tempo- il passaggio del libro diventa lo spunto per narrare altre storie intriganti.

    1a storia. Sarajevo 1940.
    Dall'ala di una farfalla che Hanna, la restauratrice australiana, ritrova in una pagina del prezioso manoscritto parte la prima storia, quella di Lola -giovane partigiana- che ripara in montagna. Sarà aiutata nella sua fuga da Stela e suo marito Serif Kamal, teologo musulmano. Mentre la sua famiglia subirà una fine tragica, lei e la piccola Ina (che ha sottratto una Luger a un tedesco) raggiungono il fratello di Ina sui monti tra i partigiani. La Haggadah nel frattempo è finita proprio nelle mani di Serif, che la sottrae al tentativo nazzista di distruzione.
    Lola -dopo diverse vicissitudini di guerriglia partigiana che vedono finire male sia la piccola Ina che suo fratello- si salverà presso il fratello di Serif e il prezioso libro finirà nascosto lì, presso di loro, nascosto tra i volumi islamici in una biblioteca locale!

    2a storia. Una rosa tra le piume. Dai fermagli che chiudevano il libro ... a Vienna. 1894.
    Storia di un dottore ebreo-tedesco che aiuta un rilegatore ammalato, che sottrarrà all' Haggadah i presziosi fermagli d'argento intagliati per pagarsi le cure.

    Salto temporale: veniamo a sapere che Hanna, che s'era innamorata di Ozreu (il responsabile locale del museo di Sarajevo), va a incontrare sua madre -importante neurochirurgo- per vedere se è possibile salvare il figlio di Ozreu, colpito al cervello dalla pallottola vagante di un cecchino.

    3a storia. Macchie di vino. Venezia 1609.
    Giovanni Domenico Vistorini, prete cattolico dell'inquisizione veneziana: il suo compito è quello di dare l'imprimatur ai libri; questo personaggio è una figura tipica del '600, alcolista.. La sua storia s'incrocia con quella del rabbino Aryel, malato di gioco d'azzardo, a tal punto da impegnare tesori della sua comunità! Bell'incontro tra i due mentre Vistorini è ubriaco marcio... Il libro avrà l'imprimatur? Il rabbino salverà la faccia con la sua gente? [o mia madre ha avuto l'illuminazione e ha capito cos'è uno spoiler, o a metà s'è riletta e s'è resa conto della tonnellata d'anticipazioni che ha dato... In compenso se n'è dimentica due o tre righe dopo... NdR]

    4a storia. Acqua di mare. Tarragona 1492. (anno della scoperta dell'America, noterei! NdA).
    Il rilegatore [suppongo non sia lo stesso NdR] e la giovane Ruti, che fuggirà col piccolo figlio del fratello (convertito) e di una donna musulmana per mare.

    Salto temporale: Nel frattempo Hanna viene a sapere -in seguito ad un incidente in auto, gravissimo, della madre- che è figlia di un pittore ebreo-russo. Cosa che la madre le aveva sempre taciuto. [mia madre è troppo tenera... mi pare ovvio che se lo viene a scoprire le è sempre stato taciuto.. NdR] Intanto il figlio del bibliotecario muore. Hanna verrà sconfessata e tradita sulla sua tesi riguardo l'Haggadah. Grande delusione per la ricercatrice.

    5a storia. Un pelo bianco. Siviglia 1940.
    Storia di una ragazza che si finge un ragazzo e va a lavorare nella bottega di un pittore di Siviglia. Nera, schiava, sarà lei a dipingere le miniature del prezioso libro. (Come tu ben sai non ci sono raffigurazioni nelle grandi religioni monoteiste se non in quella cattolica, quindi il testo ebraico ha una sua singolarità notevole). Con questa storia capiremo il motivo di alcune figure-miniature e il motivo del "pelo bianco".

    6a E ultima storia. Lola. Gerusalemme 2002.
    Ritroveremo Lola (ricordi? Nota per il figlio stonato... NdR) e il recupero miracoloso dell'Haggadah verrà finalmente svelato. Finale da vero triller! (il vecchio professore di Hanna, Ozreu e gli intrighi misteriosi...) Rivincita di Hanna.

    Hai una idea molto, troppo rapida e raffazzonata del libro. In realtà, al di là dell'averlo raccontato male, credimi, val la pena di leggerlo.
    [Lei è autrice del -precedente- Annus Mirabilis che poi mi sono precipitata a leggere, libro storico, romanzato su di un fatto vero avvenuto nel'600 in una regione inglese. Bello anch'esso, ma , a parer mio, meno de "I custodi del libro" ]. Il titolo è migliore in italiano che in inglese (curioso, no?) [il titolo in inglese "The People of the Book" e in francese è peggio di tutti: "Le livre d'Hanna" NdR ], comunque c'è da parte di questa Geraldine Brooks grande abilità nell'intreccio di queste varie storie, è una tosta che si è documentata puntualmente su vari fronti: storico, scientifico, religioso, culturale... Mi è parso d'intuire che deve aver avuto una madre tosta (forse nella figura della neurochirurgo c'è autobiografia...)
    Personaggi "bellissimi" intensi: Hanna, il bibliotecario, Stela e Serif, Lola, Ruti, i due veneziani (il Vistorini e il rabbino), ma anche la schiava che dipinge... Questi i miei preferiti. Ma ora già i ricordi svaniscono. Leggilo. Mi saprai dire la tua. Ah, dimenticavo: altrettanto pazzesca la storia della scoperta del padre ebreo pittore che Hanna fa, Incredibile, ma plausibile.

    premessa al post che verrà

    Senza scrupolo alcuno da queste parti parlo spesso e volentieri di musica e cinema, mentre, pur avendone una tag, non ho mai, o quasi, affrontato il tema letteratura. Questo mio timore reverenziale deriva sicuramente dal fatto che sono cresciuto circondato da libri. La mia casa d'infanzia presenta una singolare peculiarità, la zona giorno è un open space e tutte le divisioni delle aree (salone, sala da pranzo, cucina) sono costituite da doppie vetrine trasparenti e apribili su ambo i fronti che vanno dal suolo fino al soffitto, eteree e al contempo imponenti strutture che vibrano/tintillano quando ci passi accanto, disegnate e progettate da mio padre con il suo migliore amico come librerie trasparenti per contenere una buona gran parte dei libri in nostro possesso (sì perchè un altro pezzo è disposto in maniera simile in casa di mia nonna paterna, e un altro blocco tappezza i muri di casa a Roma). Insomma eccezion fatta per i bagni, lavanderia e sgabuzino non vi è stanza esente... Ho passato la mia infazia controllato a vista da circa 7-8ooo volumi (stima approssimativa fatta nel '99, nel frattempo sono aumentati...), e quindi se non ho scrupoli a massacrare film e canzoni di mio pugno, una qual certa reticenza m'assale quando si tratta di parlare di un libro. Bolla lo fa spesso, Ciki spessissimo, e Morgenstern affida il compito al suo felino... io ho pensato bene ad una collaborazione familiare: io metto il mezzo, mia madre ci mette i neuroni e la sua sensibilità letteraria.

    Monday, November 05, 2007

    Tana Librira Tutti

    StimulatTo dalle avventure di Quelli dell'Ombralonga 2K7 e dai post enocritici del Boss. Lascio una traccia..una indicazione.. o un coniglio di lettura... quando e se uscirà in italiano...
    Il ritorno di Jonathan Nossiter -autore di Mondovino- é su carta questa volta... ma non meno espolsivo. Il titolo la dice lunga... Le goût et le pouvoir. Vi lasco immaginare il resto..Di fronte alla standardizzazione il Grande Dilemma: 'come essere democratici ed al contempo elitisti?'. Ulteriori approfondimenti qUi.