Wednesday, January 28, 2009

In Berghain We Trust

Continuano ad arrivare fantastici aggiornamenti (alle 7 della mattina) dai Milano2Assassin (la metà della Milano4Crime rimasta nella capitale teutonica), che suonano più o meno così: ...Stai andando al lavoro? Noi appena tornati... Che serata: rizzacazzi, sfanculate, risse sfiorate... ...italiani pretenziosi e generosi, froci vari... E OVVIAMENTE il solito Fuck Yeah!
Approfitto quindi per presentarvi il TEMPIO della Techno, considerato come uno dei migliori club d'Europa e "probabilmente il miglior club del mondo" secondo il giornalista musicista DJ Philip Sherburne, il Berghain/Panorama Bar sorge o risorge (reincarnazione del leggendario club Ostgut -1998-2003-) in una vecchia centrale elettrica degli anni '50 semi-nascosta nelle vicinanze della Berlin Ostbahnhof, prende il nome (contrazione di Kreuzberg e Friedrichshain) dal sua location più o meno al confine tra i due quartieri hype alternativi ed underground di Berlino Est.
Tutti le info a riguardo ti dico: "se vuoi andarci presentati prima di mezzanotte o dopo le 4 di mattina" e dicono anche che é severamente vietato fare foto (ma questo io non l'avevo letto). Dal venerdì sera fino al lunedì mattina sui due dancefloor si alternano non-stop DJ di fama mondiale (noi ci siamo cattati tra gli altri il techno minimalista Tom Clark), la selezione all'entrata sembra farlocca, ma in realtà é molto attenta, il dress-code non conta, é l'atteggiamento che conta, soprattutto il rifiuto é categorico coi cercarogna, il tutto viene gestito da una pietra miliare della notte berlinese il fisionomista (tatuatore e fotografo) Sven Marquardt, che fa veramente paura.
Entri e ti trovi in una cattedrale di cemento e ferro coi soffitti alti 18 metri!!! Al pianterreno cassa, guardaroba, cessi e un cunicolo di darkroom, al primo piano il vero e proprio dancefloor del Berghain -minimal techno- e al piano superiore il Panorama Bar con una seconda pista -house- e la zona fumatori che si sviluppa lateralmente sui due piani con baretto annesso. Luci dai mille colori e suono che ti sposta (il Berghain può vantare un surround 6.1 cfr.+pics) ti accompagnano ovunque, si rimane talmente affascinati dal luogo e dall'atmosfera che non ci si rende neanche conto (fino a quando non si va in bagno) che in tutto l'edificio non ci sono specchi reflecting surfaces.
Popolazione eteregenea ed eclettica all'inverosimile: uomini, donne, nerd, fighe, playboy, trans, gente in latex e uomini col completo si fondono nella penombra colorata di questo colosso danzereccio. Non esistono entrate VIP, zona privé o special guest lists, esiste solo la voglia di ballare.

3 comments:

SubliminalPop said...

"Non esistono entrate VIP, zona privé o special guest lists, esiste solo la voglia di ballare." - utopia allo stato puro per la scena italiana (la riprova il Privat di venerdì scorso).

disconnesso said...

Insomma è il paradiso :)

Anonymous said...

a quanto pare non é così ovunque... vedi aggiornamento sull'aggiornamento del post che segue questo