Story goes like this... Ieri vado al cinema per vedere Semi-Pro, una volta terminata la proiezione decido di spararmi un altro film e scelgo qualcosa di diametralmente opposto... Battle in Seattle. Dopo qualche minuto mi rendo conto che c'é un attore del film precedente, mi fa un po' strano e sorridendo penso: "sarà la giornata Andre Benjamin", un paio di sequenze più tardi capita di nuovo... un altro attore presente in entrambi i film... Woody Harrelson, singolare coincidenza...
Altra cosa alquanto singolare: oggi non riesco a trovare un cazzo... Non una critica, non una recensione, manco mezza nota di produzione... Sia in italiano, che in francese e ben poco in inglese che non sia della mera pubblicità su entrambi i film... Neppure la loro data d'uscita in Italia...
Altra cosa alquanto singolare: oggi non riesco a trovare un cazzo... Non una critica, non una recensione, manco mezza nota di produzione... Sia in italiano, che in francese e ben poco in inglese che non sia della mera pubblicità su entrambi i film... Neppure la loro data d'uscita in Italia...
Semi-Pro
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A Will Ferrell piace proprio fare delle caricature eccessive di personaggi eccentrici... (personalmente lo preferisco in personaggi più understatement, ma manco troppo, come Frank "The Tank" "We're going streaking!" o Chazz "Mom! The meat loaf! Fuck!"), e la cosa gli riesce parecchio bene; nel caso di quest'ultimo film, forse meno... ma non é neanche troppo colpa sua. Dopo una prima mezz'ora esplosiva il film s'ammoscia. Direi che potremmo fermarci qui e affermare che la critica definitiva per questo film é la seguente: "semifunny". Qui di seguito il trailer vietato ai minori.
Battle in Seattle
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E qui arriva la nota dolente... La critica lo ha trovato equilibrato e al contempo impegnato, non lo metto in dubbio, però sul messaggio da trasmettere e il modo d'affrontare certi contenuti (tempi, profondità, chiarezza), personalmente l'ho trovato molto fragile e in qualche modo inconsistente. Accenna a tutto, ma non approfondisce nulla, dialoghi "intensi" che somigliano più a monologhi tronchi, soggetti importanti vagamente abbozzati o riassunti in qualche secondo. Purtroppo manca lo spessore, forse il fatto di aver giocato la doppia carta: rittratti d'esperienze umane e facciamo passare un messaggio, fa sì ci si ritrovi con personaggi in cui difficilmente ci s'immedesima, le cui azioni/pensieri risultano tra il confuso e il criptico. Per carità, il film é ben recitato, il ritmo narrativo c'é ed é ben sviluppato grazie ad una pulita e per nulla fibrillante regia, Townsend ci dimostra che non é necessario shakerare la telecamera per trasmettere l'effetto riot. Per chi fosse interessato ad un ulteriore approfondimento: le note di produzione (in francese).
Il tutto si conclude, ironicamente trovo, da dove era cominciato... forse con la volontà di dire: "Visto che un messaggio é stato fatto passare?!?", purtroppo sembra molto un gesto introverso, sintomo di un malessere diffuso... Non a caso la conferma durante i titoli di coda... Da Seattle ad oggi poco o nulla é cambiato...
Le ultime sequenze sono accompagnate da una versione questa magnifica canzone...
Versione che, da bravo stronzo che sono, ovviamente mi sono segnato "mentalmente"... Dopo essermi cuccato 4 minuti di titoli di coda per vedere di che versione si trattasse, mi sono fiondato al cesso come mio solito, tempo di una pisciata e già me l'ero dimenticata...
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