Wednesday, April 09, 2008

BilboReport part One

ATTENZIONE! Istruzioni per l'uso: Bilbao, se non la si conosce, può risultare alquanto brutta o strana (ma io preferisco il termine singolare)... Trattasi infatti di una città fluviale a carattere industriale, non lontana dal mare, abbastanza ricca, ma non abbastanza per essere la capitale amministrativa della regione (Vittoria) e nemmeno la capitale culturale (Donostia/San Sebastian), pur essendo la più grande citta dei Paesi Baschi. Per certi versi ricorda Rotterdam, Milano o Genova.. per via di certi bruttumi sperimentali, certe colate di cemento e altre scelte improbabili... e forse per questo motivo che mi piace molto. Sicuramente grazie alla presenza del Guggenheim, dal 1995 (anno di apertura della metro) al 1997 (apertura del Museo G.) e negli anni a venire, lo Stato ha enormemente investito in infrastrutture e soluzioni per ridare fasto a questa città che prima del guerra civile era una delle più ricche della Spagna.

Di ritorno dopo esattamente 10 anni, a questo giro ci sono arrivato in aereo, l'aeroporto disegnato da Calatrava é a soli 15 minuti dal centro.. si prende un bus (economico di brutto: 1.25€) e trac, via superstrada si é in un batter d'occhio sul ponte accanto al Museo G. che immette in pieno centro... Noi da bravi sfigatoni ci siamo fatti scappare tutte le stanze d'albergo, per fortuna che c'é Zeno che la sa lunga e tiene agganci un po' ovunque e ci ha rifilato l'indirizzo di una pensioncina a modo in pieno Casco Viejo. Nucleo storico della città, praticamente zona pedonabile, pieno di negozi e locali vari. Appena posati i bagagli ci si lancia in un giro di bar, bramosi di provare le tapas locali dette pintxos, solo che c'é un botto di gente, che beve e mangia OVUNQUE (fumano ancora inside e non solo sigarette..), la tentazione é forte, ma la timidezza ed il panico prevalgono; anche perché noi col nostro "spagnolo 4 Dummies", che risulta essere un ibrido fra la pubblicità del Maxibon e Totò a Milano che parla col vigile urbano, non andiamo molto lontani... e difficilmente nella bolgia potremmo arrivare a chiedere gli ingredienti, se ce sta la mayo o se c'hanno una carta dei vini.. E quindi per la prima noche ci limitiamo ad vederli un po' tutti da fuori sti famosi bar spagnoli, giriamo giriamo ed ad un certo punto finiamo in un quartiere che si chiama San Francisco, dove non c'é un cazzo e vista la popolazione a me ricorda parecchio Piazza Vittorio a Roma o Belleville qui a Parigi (tradotto: nun ce stava manco mezzo basco 100%)... Ce lo si gira comunque, perché noi siamo temerarii, e caso vuole che finiamo a vedere un concerto gratis al Bilborock un ex-convento/chiesa transformato in sala concerti. Dopo un allegro vaso de vino tinto al bar accanto facciamo l'ennesimo giro, stavolta in zona stazione/centro affari, alla ricerca di un ristorante... Un po' spaesati, un po' coglioni non troviamo un cazzo e allora, ritornati a Casco Viejo, ripieghiamo su un delizioso ristorantino stylish non distante dalla pensione. Ore 23h30... Viva la Spagna perché anche qui a Parigi se imboccavamo a quell'ora ci sputazzavano in faccia... Il posto é molto grazioso ed il servizio é solerte, unico neo: gli unici altri avventori sono una tavolata di 8 francesi, per di più architetti. Per fortuna gli do le spalle... e le loro conversazioni sono talmente scontate che non mi toccano più di tanto.. Vista l'età e i discorsi riusciamo a stabilire che sono professori ed assistenti in gita, a quel punto ci si domanda da dove vengano... Quando si alzano da tavola abbiamo la risposta: provinciali del cazzo... (Che per altro ribeccheremo la mattina seguente al Museo G. con la loro scolaresca). A quanto pare i doppi vetri non sono un'usanza basca, ma io c'ho il sonno profondo e quidi stica.
...continua...