Ecco sarà un report anomalo e rapiderrimo (si fa per dire), perché: A) sono al lavoro, B) sono ancora mezzo ubriaco, C) potrei dilungarmi le ore, ma alla fine c'é poco da dire...
Nell'ordine, arrivo proprio al pelo per godermi il set di JAMIE LIDELL, che rispetto a 2 settimane fa sale sul palco senza band, ma accompagnato da Mocky alla batteria e da Gonzales al piano. Ci starebbe dentro un orto mio positivissimo, ma mi trattengo... Ovviamente set diverso dallo scorso, apprezzabilissimo se non fosse che il sole picchiava e che i francesi se non sono ubriachi non ballano, alla fine mi son detto sticazzi e me la sono ballata di brutto... Faccio giusto in tempo a riprendere le forze sdraiato accanto ad una moltitudine di fighette pettiné con in sottofondo (si fa per dire) SCARS ON BROADWAY, che é il momento di piazzarsi in prima fila per THE ROOTS. Pochi cazzi, sono un gruppo della madonna, set divertentissimo, arrangiamenti mai sentiti, un pezzo centrale che dura 35 minuti in cui riescono a mettere dentro una versione di You Got Me strampalatissima con cover a gogo quali "Sweet Child O' Mine" dei Guns, Move "Move On Up" di Curtis Mayfield e pure "Sign Your Name" di Terence Trent D'Arby. E già dopo questi due set i miei 45 neuri erano ben spesi, poi arriva il momento di mettersi davanti per seguire il concerto che volevo assolutamente vedere. Ero in simpatica compagnia di Thomas Brun, che era lì proprio per questo concerto, e devo dire che entrambi siamo rimasti più che soddisfatti dal set dei RACONTEURS, Brendan Benson e soci (sì io preferisco lui a Jackone Bianco) hanno spaccato la merda, e pure alla grande... Jackone ci ha pure fatto sapere che Amy non ci sarebbe stata, ma tutti l'hanno presa come una battutona... Ma battutona non era, per il secondo anno consecutivo AMY WINEHOUSE ha tirato il pacco a 25000 persone... Ce lo s'aspettava un po' tutti, chi più chi meno, per altro la sua assenza ci ha permesso di vedere (da lontanissimo, vista la gente e il baccano) il set dei JUSTICE, e poi il gran finale col botto sul main stage di Mike Skinner (al secolo The Streets), che non solo non ha smesso un secondo di prendere per il culo la Amy, ma era carico come un toro, davanti ad una platea anch'essa parecchio carica e decisa ad approfittare dell'ultimo concerto, noi si era proprio davanti, talmente davanti che Christine (la ragazza di Thomas) per divertirsi, farci divertire e far soprattutto divertire Mike, gli ha mostrato ripetutamente le zinne! Siamo poi finiti (o piuttosto abbiamo continuato) a sbevazzare al primo bar sport che ci é capitato sotto mano. Vi risparmio il periplo di Parigi che mi son sparato per tornare a casa...
Non c'entra molto, però non é neanche così O.T.
Nell'ordine, arrivo proprio al pelo per godermi il set di JAMIE LIDELL, che rispetto a 2 settimane fa sale sul palco senza band, ma accompagnato da Mocky alla batteria e da Gonzales al piano. Ci starebbe dentro un orto mio positivissimo, ma mi trattengo... Ovviamente set diverso dallo scorso, apprezzabilissimo se non fosse che il sole picchiava e che i francesi se non sono ubriachi non ballano, alla fine mi son detto sticazzi e me la sono ballata di brutto... Faccio giusto in tempo a riprendere le forze sdraiato accanto ad una moltitudine di fighette pettiné con in sottofondo (si fa per dire) SCARS ON BROADWAY, che é il momento di piazzarsi in prima fila per THE ROOTS. Pochi cazzi, sono un gruppo della madonna, set divertentissimo, arrangiamenti mai sentiti, un pezzo centrale che dura 35 minuti in cui riescono a mettere dentro una versione di You Got Me strampalatissima con cover a gogo quali "Sweet Child O' Mine" dei Guns, Move "Move On Up" di Curtis Mayfield e pure "Sign Your Name" di Terence Trent D'Arby. E già dopo questi due set i miei 45 neuri erano ben spesi, poi arriva il momento di mettersi davanti per seguire il concerto che volevo assolutamente vedere. Ero in simpatica compagnia di Thomas Brun, che era lì proprio per questo concerto, e devo dire che entrambi siamo rimasti più che soddisfatti dal set dei RACONTEURS, Brendan Benson e soci (sì io preferisco lui a Jackone Bianco) hanno spaccato la merda, e pure alla grande... Jackone ci ha pure fatto sapere che Amy non ci sarebbe stata, ma tutti l'hanno presa come una battutona... Ma battutona non era, per il secondo anno consecutivo AMY WINEHOUSE ha tirato il pacco a 25000 persone... Ce lo s'aspettava un po' tutti, chi più chi meno, per altro la sua assenza ci ha permesso di vedere (da lontanissimo, vista la gente e il baccano) il set dei JUSTICE, e poi il gran finale col botto sul main stage di Mike Skinner (al secolo The Streets), che non solo non ha smesso un secondo di prendere per il culo la Amy, ma era carico come un toro, davanti ad una platea anch'essa parecchio carica e decisa ad approfittare dell'ultimo concerto, noi si era proprio davanti, talmente davanti che Christine (la ragazza di Thomas) per divertirsi, farci divertire e far soprattutto divertire Mike, gli ha mostrato ripetutamente le zinne! Siamo poi finiti (o piuttosto abbiamo continuato) a sbevazzare al primo bar sport che ci é capitato sotto mano. Vi risparmio il periplo di Parigi che mi son sparato per tornare a casa...
Non c'entra molto, però non é neanche così O.T.
3 comments:
ayeah!
se non avessi già ripreso con il lavoro, un salto l'avrei fatto volentieri!
ormai il miglior blog musicale ve lo giocate tu e brugo!
ciao
z
maddai troppo buono, e dai cmq Brughetto ha una marcia in più si ascolta e si smazza molta più roba di me, è sempre al passo e coi tempi giusti, oggi io cercavo una canzone di Kenna e lui l'aveva pubblicata in Giugno...
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