Premessa: era già da un bel pezzo che mi ero ripromesso di ravvivare il lumicino quasi spentolo di questo 'blog' che fu un tempo chiamavo 'el meu blog'. Poi ieri a decisione quasi presa ricevo questo adorabile tweet di : "Io amo e perchè un paio di anni fa con i blog era tutto molto bello e un po' certe maranzate mancano.".
Non potevo quindi esimermi…
Il tutto comincia una mattina d'Agosto, non una a mozzo, ma proprio LA prima mattina del mese in questione, nell'anno del Signore (che signore? quello del primo piano?) DuemilaEundici. Nella fattispecie ieri che per altro era pure Lunedì. Sveglia tranzolla alle undici passate, solita routine mattutina: apertura MacBook, ricerca torrent scarico, direzione la Salle de Bain aka er cesso, e fin qui tutto bene… La mia tabella oraria prevede una partenza per lo StivalO verso le ore 13 quindi mi restano un paio d'ore per lavarmi/rasarmi, mangiare e magari vedere pure un episodio a scelta tra True Blood, Breaking Bad e Falling Skies, prima d'intraprendere il periplo omerico attraverso il mio (nostro) paese d'origine (che è tutto fuorché controllata). Ovviamente le mie priorità sono sempre 'capovolte' rispetto a quello che normalmente ci si aspetterebbe. Quindi dopo il quarto d'ora accademico del risveglio sul trono, decido di guardare True Blood e durante la visione si approfitta per pasteggiare con baccalà e champagne (NdA. in piedi da meno di un'ora), tra le solite mille pause e cazzeggi vari finisco la visione a -15min dall'ora X, schizzo sotto la doccia mi sbarbo alla bell'e meglio, mi vesto -che nn si sa mai, o se preferite détail non négligeable- e inforco la porta con 19 kg di duffle bag a tracolla e il mini trolley da cabina con dentro l'apoteosi del futile ovvero: computer, pad, reflex digitale, caricatori e cavi per connessioni varie, cappelli, sciarpe, cazzi e mazzi…
Me la scarpino in salita corricchiando -peso extra permettendo- verso il Pantheon per raggiungere la stazione del RER dei Giardini del Lussemburgo. A parte la fatica immane e il caldo riesco ad arrivare alla mia prima destinazione intermedia con soli 10min di ritardo sulla tabella di marcia… Mentre scendo i gradini mi compiaccio con me stesso e mi auto-dico un 'Bella per Noi', mai l'avessi fatto… Il mentecatto davanti a me alla macchinetta-caga-biglietti impiega un quarto di secolo per non-prendere un biglietto speciale-sarcazzo e vista la mia fastidiosa e incombente presenza dietro alla sua spalla finisce per prendere due biglietti ordinari… Nel frattempo mi ha fatto perdere il diretto per l'aeroporto. Aggiungiamo quindi 'sti 10 min extra d'attesa sul binario… Sto già sudando come un forsennato ed ovviamente son vestito di tutto punto, camicia, giacca, cravatta e cappello, ma soprattutto in maniera completamente inadeguata visto il viaggio che mi attende e la temperatura circostante. All'interno del vagone la situazione non migliora, fa ancora più caldo, fa tutte le sante fermate ed ad ognuna continua a salire gente… Arrivato a CDG mi fiondo sulle scale che portano fuori perché devo prendere la navetta che mi porta al Terminal 2G (che diciamolo è forse il più sfigato subito dopo il Terminal 3), e so per esperienze passate che ci vogliono almeno 20 minuti per fare tutto il giro di peppe. Arrivo al check-in 10 min prima della chiusura, registro la valigiona, mi fumo l'ultima e mi accingo al supplizio dei controlli di sicurezza… Per la prima volta negli ultimi 12 mesi, il tutto si svolge senza intoppi ed a una velocità da record, inizio a cazzeggiare al telefono e puntualmente non mi rendo conto che stanno chiamando il mio volo, per puro caso chiacchierando m'incammino involontariamente verso il gate che m'interessa… Vengo imbarcato tra gli ultimi e salendo a bordo mi rendo conto di avere il posto 3A, ovvero in Business Class, mi sa semplicemente perché c'ho la carta Flying Blue e che il volo non è pieno… sulle prime 4 file siamo solo in 5, dalla fila 5 fino alla 12 non c'è nessuno e poi ci stanno 'gli altri'. Aspetto pazientemente il mio Chardonnay e poi mi abbiocco, vengo recuperato dal mio babbo col multivan e ci si dirige in Tentino da mia madre. Arrivati a meno di 5km dal villaggio materno la visione che ci si presenta davanti non è delle più rosee, un enorme nube bianca s'innanza dal livello strada per circa 50 metri solo ed esclusivamente sopra il paese… Entriamo in paese e la pioggia è talmente forte ed incessante che non si riesce a sentire l'altro parlare…
Cena e saluti del parentado si svolgono come duopo, poi una volta nei miei appartamenti, mi svacco sul letto ed accendo il computer, non passano nemmeno 3 minuti e sgorgo una nera presenza alquanto sospetta che se la svolazza per la stanza (NdA. sottotetto inclinato e un fottio di travi), la mia coraggioserrima reazione è di abbandonare baracca e burattini, schizzare fuori dalla stanza e chiudere la porta… Sono le 2 e mezza di notte, tutti dormono, e nn ho la benché minima idea di come sbarazzarmi della bestiaccia alata… Per mia grande fortuna telefono e pad non sono dentro la stanza, ma bensì appoggiati sul tavolo del mio salone… Inizio a cercare sulla tavoletta 'pipistrelli e ultrasuoni', dopo un oretta di ricerche inutili sento rumori provenienti dal piano di sotto, non sentendo il tipico ticchettio delle unghie del cane di mia madre sul parquet ne deduco che si tratta di mio padre che dalla stanza degli ospiti è andato a fare un'incursione notturna in cucina, scendo e mi lancio in una conversazione assurda: mi offre il suo aiuto, rifiuto, mi offre ospitalità nel suo letto, rifiuto di nuovo e risalgo per andare a dormire su uno dei divani.
7 della mattina sono svegliato dalle voci dei miei genitori, mio padre sta riportando il fatti notturni a mia madre, mi alzo e scendo a dare la mia versione dei fatti, si risale tutti insieme armati di scopettoni e bastone-pinza per aprire il velux… Per la precisione il pavido sottoscritto rimane a debita distanza mentre i due 'adulti' si avventurano nella mia stanza… Si scopre a quel punto che non si tratta di un vampiro assassino, ma bensì di una baby rondine… che per altro è alquanto stordita e pure con il velux aperto non se ne esce, allora l'intrepida madre la prende con le mani e la sbatte fuori da un altra finestra. Chiusa la parentesi aviaria, il mio babbo ed io ci mettiamo in strada direzione Roma. Viaggio privo d'interesse fatta eccezione dello strano evento atmosferico che fa sì che una volta abbandonato il paese troviamo sole OVUNQUE.
Arrivati nella capitale è il momento di fare conoscenza colla nuova bestia di famiglia, Hasard, un hovawart femmina di 8 mesi, che non vede troppo di buon grado la mia intrusione nel suo territorio, e me lo fa sapere ad ogni volta che riappaio nel suo campo visivo… Tutto ciò però non le impedisce di giocare come una matta insieme a me, di farsi portare a passeggio e di venire a mangiare biscotti che le porgo, ma il passaggio da parte mia di qualunque soglia la disturba alquanto… Vedremo come va nei prossimi giorni…