Sunday, May 23, 2010

"I can't prove a negative". "Innocence is a negative, is the absence of guilt"

Oggi si parla di Luther, ma non solo...
Anche questa volta, non posso non spendere due parole sui miei pupilli... fine stagione per Parks and Recreation e Community, il primo ci regala un assaggio della prossima stagione e dei possibili sviluppi della varie story line, con un finale socio-drama-sentimentale senza perdere l'aspetto comico del programma che sinceramente trovo calzante e perfetto per la Banda Pohler... Il secondo, forte del successo di questa prima stagione, si permette un finale corale finto show-off da sboroni gentili ripresentando tutti i gregari della serie e mettendo in parallelo un enorme duetto Abed&Troy e un romantic twist che sinceramente ci aspettavamo un po' tutti... per non parlare della CITAZIONE DELLA SETTIMANA affidata al mitico Ken Jeong, e non è mica da tutti citare Lost e farlo da Dio...
Oh stasera (o meglio stanotte per l'Europa) va in onda il FINALONE del sopracitato, su TIME MAGAZINE di settimana prossima (quello su FB e la privacy) ci sono ben 4 pagine di James Poniewozik dal titolo Life After Lost. Io "What They Died For" l'ho guardato con estremo scetticismo e un po' mi ha fatto cagare come episodio perché tutto è andato come previsto, ovvero tutti hanno fatto esattamente quello che ti aspettavi che facessero, e questo non è certoLost.
Lo so volevo parlare di Luther e sto divagando... ed infatti adesso scrivo due boiate su Party Down e Grey's Anatomy... la prima è che, dopo il fantastico blues improvvisato da Ryan Hansen e Ken Marino al funerale la settimana scorsa, quest'ultimo episodio ha alzato la barra ancora di più... Non solo la presenza di Steve 'Mahoney' Guttenberg e Christopher 'McLovin' Mintz-Plasse, ma soprattutto i dialoghi...
Lydia: “I'm tasting sticks... And rope?”
The Gute: “Thank you!”
... la seconda è sul sorprendente doppio episodio finale della soap opera dei dottorini di Seattle... Dopo una stagione alquanto mediocre e principalmente sotto tono con mille colpi di scena farlocchi ed annunciati, quella furbastra di Shonda Rhimes si rimette a scrivere (non aveva sceneggiato un episodio da parecchio) e fa un po' di ripulisti generale alla buon vecchia maniera: how to get rid of a character? just brutally kill him... e non contenta sparacchia un po' a destra e a manca... senza dimenticarsi però che questa è una soap ospedaliera e quindi come al solito la vita è appesa ad un filo...

E finalmente parliamo di Luther. ... sono giorni che scasso i maroni su Twitter e altrove con questo nuovo gioiellino inglese, "a dark psychological crime thriller that takes a bold new look at the detective genre on BBC One"... Son persino riuscito a convincere IlRecidivo a guardare il pilot... ma mi sa che non gli è garbato più di tanto... Invece a me garba assai per diversi motivi, ma prima di vederli insieme credo sia arrivato il fatidico momento nozionistico del namedropping, la serie è scritta da vero scrittore di libri, Neil Cross è uno parecchio cupo e tra le attività passate è stato anche industrial archaeologist, uno che alla domanda "Which living person do you most admire?" risponde "Dr Who". Poi o forse prima di tutto c'è Idris Elba, che molti ricordano in The Wire su HBO nel ruolo del signore della droga Russell "Stringer" Bell, ma che per quanto mi riguarda è Mumbles in RocknRolla, nella fattispecie il Detective Chief Inspector John Luther, uno che tanto normale non lo è, però uno giusto, che non lo ferma nessuno e che piace un po' a tutti, sia ai buoni che ai cattivi... Poi ovviamente c'è la-cattiva-più-cattiva-che-mai-ma-che-non-sei-sicuro-che-sia-veramente-la-cattiva... Ruth Wilson, che non solo è perfetta per il ruolo, ma che è pure una gran bella figliola, il che non guasta. Poi ci sarebbero pure gli altri comprimari, ma mi limito a dire che son tutti azzeccati...

La sigla è una figata pazzesca sia per la grafica che per la musica, è una di quelle che le guardi e non fai skip col mouse, un po' come Weeds o True Blood. La regia, come per altro la scrittura -e qui vorrei capire quanto influisce l'una sull'altra-, mi ha decisamente sorpreso, la scelta delle sequenze, i tagli ed una fotografia livida mi hanno subito conquistato, quando al terzo episodio ho visto che il regista non era più lo stesso (tale Sam Miller dopo due girati da Brian Kirk), pur essendo una pratica ricorrente nelle serie televisive, mi sono un po' allarmato perché l'identità visiva di Luther è un elemento forte dello show, con mia piacevole sorpresa il tenore rimane lo stesso... Non trovo altre parole per descriverlo che rendano meglio l'idea di denso e febbrile. Immaginatevi un rompicapo riflessivo in versione hard-boiled, uno psycho thriller che spacca i culi a 360°.

L'unica pecca se vogliamo ben vedere è che la prima stagione è costituita da solo 6 episodi... E per me non sono abbastanza...
Ohi, voi che siete arrivati in fondo, se adesso volete leggere qualcosa di ben scritto e sensato su Luther, leggete TibiDabi.

4 comments:

Il Recidivo said...

Eccomi, sono arrivato alla fine ;-)
A me non ha convinto Luther, non dico sia brutto, forse guarderò anche la seconda, ma non mi ha preso, però ho una mia teoria: te desideri una bella rossiccia psicopatica e prevaricatrice e ne vorresti luthero. Indi la serie ti ha preso.
Niente da dire questa Ruth sembra molto molto brava.

Una cosa che invece scopro da te ma che a differenza tua apprezzo è il formato, la serie di soli 6 episodi per circa 60 minuti l'uno mi pare una gran cosa.

TibiDabi said...

Tu arrivi dove Wikipedia ha gettato la spugna, issando bandiera bianca.
Io scrivo invece in base alla luna del giorno. "Bene" e "sensato" non mi suonano familiari però me li piglio, ringraziando : )

Eazye said...

ilRecy la tua teoria è alquanto giusta...
mi ripeto, aldilà della roscia e di Elba, quello che mi ha colpito è la fattura: regia, taglio, fotografia e sceneggiatura (porta spaccata compresa)

TibiDabi piglia piglia... che son meritatissimi...

Anonymous said...

molto intiresno, grazie